Partendo da questo punto interrogativo Antonello Taurino, attore, autore e monologhista 44enne con radici a Copertino, una laurea in Lettere Moderne e una cattedra da insegnante alle medie, ha sviluppato il suo “Trovata una sega!”. Piece teatrale ispirata al ritrovamento delle false sculture di Modigliani nel 1984 a Livorno, avvenimento noto come lo scherzo del secolo ma anche un grande riassunto di vizi e virtù, tutte italiane. Sul palco allestito in Porta Marina a Barletta, nell’ultimo appuntamento della rassegna culturale Storie, Libri e Cucina, promossa per il quinto anno dall’associazione Piazza Marina, Taurino ha catturato l’attenzione dei circa 200 presenti con racconti, retroscena, cadute di stile di tanti protagonisti di quel pasticcio e tanta ironia.
I fatti narrati risalgono a 40 ann fa. 1984, centenario della nascita di Modigliani, a Livorno sono in mostra quattro delle 26 teste realizzate dall’artista. Secondo una leggenda, lui stesso avrebbe gettato nei fossi livornesi quattro sculture, ritenute insoddisfacenti, prima di andare a Parigi. I primi scavi non portano risultati. Entrano in gioco tre goliardici studenti, Michele Ghelarducci, Pietro Luridiana e Pier Francesco Ferrucci, che decidono di realizzare una testa con i tipici tratti ‘alla Modigliani’, e la gettano nel fosso. Il 24 luglio avviene il ritrovamento: la notizia fa il giro del mondo, esperti e critici d’arte si dividono, ci casca anche Argan. La burla entra nella storia finché a inizio settembre i tre non decidono di raccontare la verità.
L’appuntamento con Taurino ha concluso la quinta edizione di Storie, Libri e Cucina, trasmessa in diretta social da Telesveva. In 17 giorni a Barletta si sono visti sul palco Paolo Jorio, Claudia Carrescia, Pamela Ferlin, Francesco Carofiglio, Fabiola Di Sotto, Chiara Bianchi e appunto Taurino. La testa è già alle prossime tappe