Un monito all’umanità, incapace di imparare dagli errori del passato, così cieca e sorda difronte alle atrocità di cui è lei stessa responsabile, da rischiare l’autodistruzione, lasciandosi alle spalle solo calcinacci e macerie. Una riflessione profonda sul genere umano sotto forma di installazione: è quella presentata, in occasione della 28esima edizione del Festival Internazionale “Castel dei Mondi” di Andria, dall’artista tranese Dario Agrimi. L’opera, collocata in Piazza Catuma, si intitola “Madre Natura”.
L’installazione raffigura una bambina che piange disperata, su di un cumulo di macerie. Un chiaro riferimento agli orrori della guerra, che come sempre conta tra le principali vittime, gli indifesi e gli innocenti.
Dopo “Sofisma”, “Voli pindarici” e “Golem”, Dario Agrimi torna con una nuova opera, e per il terzo anno consecutivo, al Festival Internazionale Castel del Mondi, ormai quasi un appuntamento fisso per l’artista tranese.
INTERVISTA:
Dario Agrimi – Artista