La certezza è che sulla panchina del Barletta 2023/24 non ci sarà Francesco Farina, che ai microfoni di Telesveva a inizio settimana aveva praticamente annunciato la fine del rapporto con il club biancorosso dopo un triennio di vittorie e soddisfazioni sul campo e con qualche attrito di troppo con parte della dirigenza negli ultimi mesi. Alla base dell’addio c’è la conclamata incompatibilità con il presidente Mario Dimiccoli, rimasto alla guida del club dopo le interlocuzioni non andate a buon fine con un gruppo imprenditoriale cittadino. Così in casa biancorossa, prima ancora che alle conferme a livello di organico si lavora alla definizione del nuovo allenatore, tappa che sta passando direttamente dalle mani del numero 1 del club stanti le assenze in organigramma di un direttore sportivo e un direttore generale.
Nel pomeriggio di giovedì Dimiccoli ha incontrato Nicola Ragno: una chiacchierata per conoscere meglio l’allenatore legato al Nardò fino al 2024, senza trovare però alcuna intesa. Per definire il suo destino Ragno attende di capire prima la categoria in cui giocherà il club salentino: in caso di ripescaggio in C, obiettivo raggiungibile grazie alla vittoria dei playoff del girone H in cui i neretini hanno eliminato proprio il Barletta e poi la Cavese, le strade si separeranno mentre la prosecuzione del rapporto è una possibilità concreta con il Nardò in Serie D. Occhio però al Team Altamura, che ha avuto con Ragno contatti avanzati e vuole fondare sull’esperienza del trainer originario di Molfetta un campionato ambizioso. Il Barletta studia anche piste alternative: non è un mistero il sondaggio per Vito Di Bari, che due anni fa dalla panchina ha contribuito alla salvezza della Fidelis Andria e calciatore con più di 200 presenze tra i professionisti.
In attesa di capire se e come sarà ampliato il ventaglio di soci, mentre si rincorrono voci su possibili ritorni in sella di componenti della società nella scorsa stagione e su sostegni di sponsor operativi nella Bat o addirittura all’estero, i prossimi giorni in casa Barletta saranno fondamentali per tarare le ambizioni. Che passano per le scelte, come quelle che dovranno riguardare le caselle di direttore generale e direttore sportivo: per la prima resta in pole Beppe Camicia, reduce dalle esperienze di Molfetta e Andria. Per la seconda tra le candidature c’è anche Umberto Quistelli, collaboratore con ruoli dirigenziali in passato con Salernitana, Prato, Messina, Lecce, Andria e nello stesso Barletta con la responsabilità del settore giovanile nella stagione 2014-15, quella dello sciagurato fallimento sotto la gestione di Giuseppe Perpignano.