“Ancora insieme, orgoglioso di poter indossare questa maglia per il settimo anno consecutivo. Pronto a ripartire”. Con tanto di clessidra, un pallone e un cuore. Poche parole, un grande amore. Quello che Marco Milella ha ribadito nei confronti del Barletta Calcio, maglia che ha iniziato a indossare nella stagione 2017/18 e che avrà sulle spalle anche nell’annata sportiva che verrà. Il tuttocampista originario di Napoli ma ormai barlettano d’adozione ha usato i suoi canali social per annunciare il rinnovo del contratto con il club biancorosso. È lui il quarto giocatore confermato nella rosa di Ciro Ginestra dopo Sante Russo, Matteo Di Piazza e Antonio Cafagna. Sarà chiamato a comporre l’ossatura di una squadra rivoluzionata, che non dovrà far rimpiangere quella dell’edizione 2022/23: “Un gruppo veramente forte, fatto di fratelli, bello, sincero e leale” come lo definiva lo stesso Milella a fine stagione sui social.
Conosce meglio di tutti, o quasi, le sfumature dell’ambiente biancorosso Milella, che i compagni di squadra chiamano “Ispanico”, in omaggio al gladiatore interpretato da Russell Crowe. Mediano trasformato in terzino, oltre 150 presenze in prima squadra, è arrivato a Barletta da carneade e ora incarna il legame identitario tra città e squadra. Per ribadire il concetto occorre riavvolgere il nastro di qualche mese e tornare al minuto 82 di Brindisi-Barletta, partita vinta in rimonta dalla formazione allenata da Francesco Farina il 13 novembre del 2022. Minuto 82: La maglietta del numero 2 biancorosso si strappa in un contrasto di gioco e l’arbitro Marra lo invita a uscire dal terreno di gioco. Milella accetta a malincuore, si becca i fischi del pubblico di casa, richiama l’attenzione della panchina, chiede di prendere rapidamente del nastro adesivo e torna in campo con quella maglia “ricucita” in maniera artigianale. Pronto a riprendere il suo posto sulla corsia destra della difesa e a festeggiare da leader tre punti pesantissimi. Immagini che sintetizzano l’essenza del legame tra giocatore e Barletta. Da intendersi come piazza, maglia e tifoseria.
Un rapporto totalizzante, che Milella ha costruito negli anni con le migliori armi che conosce sul rettangolo verde: il carattere, la grinta, il sacrificio e la volontà di dare tutto per il club in cui gioca. Anche accettando una metamorfosi tattica e tecnica, ma garantendo sempre all’interpretazione del ruolo fisicità, esperienza e la giusta dose di malizia. Nel 3-5-2 di Ginestra potrebbe giocare tra i tre di difesa, da laterale o da mezzala. Ma poco conterà: la certezza è che Milella risponderà inseguendo nuovi record di presenze con il Barletta e sudando la maglia. Sempre. Anche a costo di strapparla e ricucirla con del nastro adesivo, come successo in quel pomeriggio di Brindisi.