Il Barletta Calcio e il confronto pubblico con la piazza, questo sconosciuto. Alle spalle c’è un’altra settimana ricca di incontri, contatti, gossip e accostamenti alle caselle di allenatore e direttore sportivo senza comunicazioni ufficiali fino al weekend e ancora alla ricerca di un’attrice che la piazza reclama ormai da tempo: una conferenza stampa, già sollecitata a più riprese dagli operatori dell’informazione – locale e non – per fare chiarezza sul futuro societario in una conferenza, di quelle aperte ai giornalisti e che permettono di fare domande e ricevere risposte. Di quelle necessarie per far sentire la voce a una città alla ricerca di risposte quando è trascorso più di un mese dal termine della stagione sportiva 2022/23. Di quelle che garantiscono la pluralità e la genuinità dell’informazione, un aspetto che il patron Mario Dimiccoli – lo definiamo così perché ci risulta che in organigramma la casella del presidente sia occupata da un altro nome – raramente ha adottato in passato preferendo invece dialogare con intervistatori selezionati. Il muro del silenzio è stato intervallato nell’ultimo mese solo da comunicati sporadici affidati ai canali social del club per annunciare lo stop alle dichiarazioni ufficiali fino al 30 giugno a termine e l’interruzione di trattative con la cordata locale interessata a rilevare il club. Zero dichiarazioni pubbliche, zero volontà di sottoporsi ai legittimi interrogativi della stampa. Dimenticando in particolare il referente principale di ogni squadra di calcio: la città. E la tifoseria. Quella che non ha mai abbandonato il Barletta, nemmeno negli anni del San Sabino di Canosa come stadio casalingo e nelle trasferte in località a volte dimenticate dalla cartina geografica del calcio. Quella che a suon di presenze sugli spalti – 4500 la media per partita al Puttilli, seconda in Serie D solo a una piazza del calibro di Catania – ha impreziosito la scorsa annata sportiva conquistando titoli sui giornali e supportando in maniera robusta le casse del club attraverso il box office. Ci spiace dover annotare questa mancanza di tatto da parte di chi guida il club. Avremmo tante domande da porre in una conferenza stampa pubblica: chi sono gli investitori nel Barletta che verrà? Qual è l’organigramma? Cosa è successo con Francesco Farina? Cosa ha portato allo stop della trattativa con eventuali investitori? Potremmo andare avanti a lungo ma preferiamo fare il nostro lavoro, dare notizie: e allora raccontiamo dell’assoluta fermezza dell’ex vicepresidente Francesco Divittorio nel non rientrare in società e della corsa a tre per il ruolo di responsabile dell’area tecnica, con Savino Daleno, Gigi Pavarese e Umberto Quistelli in corsa. Dei nomi di Ciro Ginestra, Gigi Panarelli e Salvatore Ciullo tra i papabili per la panchina. E della possibile presenza di Beppe Iannone anche nel Barletta del futuro, dove tornerà in organigramma anche Antonio Palladino, vicepresidente due anni fa. Notizie che attendono riscontri ufficiali. Se arriveranno in un comunicato, non ci sarà da stupirsi.