Soddisfazione per aver inanellato quattro risultati utili consecutivi e collezionato otto preziosissimi punti in chiave salvezza. Rammarico, giustificato, per non aver sfruttato nelle ultime due partite situazioni di momentaneo vantaggio. È successo al Gravina domenica scorsa nello scontro direttissimo giocato in trasferta contro il Francavilla in Sinni: finale 1-1. È accaduto anche mercoledì nel recupero giocato sul sintetico “amico” del “Vicino” contro il Nardò: finale 2-2. In quest’ultima circostanza, tra l’altro, i murgiani non sono riusciti a custodire gelosamente due gol di vantaggio. Una cosa è certa: il Gravina, a prescindere dalle ultime occasioni non sfruttate pienamente, è una squadra viva e dimostra di credere fortemente nella salvezza. È tornata, dopo un lunghissimo digiuno, ad avere un buon feeling con il gol la squadra allenata da Pasquale De Candia, che segna ininterrottamente da quattro incontri. Ha lasciato l’ultimo scalino della graduatoria. Ed anche il penultimo. Al momento, dunque, è fuori dal territorio destinato alla retrocessione diretta. Non ha voglia di accontentarsi di un piazzamento playout, in ogni caso il Gravina. Vuole provare a spingere sull’acceleratore e giocarsi al meglio le proprie carte nelle conclusive sei partite della stagione regolare. La permanenza diretta, a meno che non ci siano riduzioni nelle retrocessioni, dista al momento sei lunghezze per i gialloblù: 25 punti contro i 31 del Fasano. Missione complicata, inutile nasconderlo, ma nulla è impossibile. Il collettivo murgiano, intanto, è attesa domenica dall’ennesimo terzo impegno di un trittico in otto giorni: affronterà al “Vicino” un Molfetta che non ha particolari assilli di classifica e che, al pari del Gravina, è sceso in campo mercoledì per un recupero di campionato. Sarà la prima di sei finali per una squadra che due settimane viveva una situazione estremamente complicata e che ora è tornata a sperare per la conferma della categoria.
