Così aveva parlato Simone Cecere il 10 dicembre, dopo l’interruzione alla fine del primo tempo di Manfredonia-Fidelis Andria sul parziale di 0-2 allo stadio Miramare per un infortunio dell’arbitro Lupinski di Albano Laziale. Quel gol mancava allo score del centrocampista classe 2005, autentico protagonista dell’avvio di stagione della Fidelis, dal 17 settembre: Palmese-Fidelis Andria 1-4. Quel giorno, in occasione della prima vittoria esterna dei biancoazzurri, aveva chiuso una splendida combinazione con Sasanelli, dando vita a quella che era stata simpaticamente ribattezzata la “baby gang” biancoazzurra. La connection tra Cecere e la porta avversaria è tornata tema d’attualità nel pomeriggio di Santa Maria di Castellabbate sul campo della Galbison: corsa a inseguire lo spazio nelle maglie avversarie, impatto Sall-Milan che apre la via della porta e sinistro nel sacco. 0-1 e ritorno alla vittoria esterna per la Fidelis dopo 93 giorni. Una combinazione vincente esaltata nel postpartita anche dall’allenatore Pasquale De Candia.
Nel mese abbondante di assenza, quello trascorso tra la sfida di Coppa Italia di ottobre al Bitonto e il derby del 19 novembre con il Barletta, Cecere ha confermato come la Fidelis abbia bisogno della sua corsa e della sua intensità nel cuore delle operazioni. L’apporto in zona gol, poi, non è affatto da sottovalutare. Sono già 3 per l’ex Casarano. In una squadra che condivide con la Team Altamura lo scettro di miglior attacco del girone H di Serie D a quota 29 centri (in attesa di ratificare i due di Manfredonia), 17 dei quali segnati dal trio Scaringella-Sasanelli-Strambelli, l’aiuto di chi non fa l’attaccante di professione diventa fondamentale. E tra Rotonda e Gelbison ad Andria se ne sono ricordati: i gol di Telera e Cecere sono promemoria estremamente utili. Da portare con sè durante le feste e riproporre alla ripresa del campionato, fissata domenica 7 gennaio sul campo del Nardò. Proprio una delle tre avversarie bucate da Cecere nel suo percorso in biancoazzurro.