Tanto passato, poco presente, pochissimo futuro e zero certezze. Un’ora di conferenza stampa non è bastata per fare chiarezza sulle intenzioni di Giuseppe Di Benedetto sulla Fidelis che verrà. Il presidente dell’Andria onora gli impegni con i tesserati sino al termine della stagione e resta in sella anche nella prossima? Fa il proprio dovere sino al 30 giugno – condizione fondamentale per ottenere le liberatorie e creare i presupposti per iscrivere la squadra al proprio campionato – e poi cede il testimone? Getta la spugna sin da ora? La risposta del presidente dell’Andria è evasiva.
Risposta evasiva, dunque. Tutto rimandato all’incontro di lunedì prossimo a Palazzo di Città con Giovanna Bruno per fare chiarezza sullo stato di salute della Fidelis: il sindaco di Andria, in una nota ufficiale, ha chiesto a Di Benedetto la produzione certificata di tutta la documentazione contabile.
La massa debitoria pregressa, in parte ereditata dalla vecchia gestione societaria, rischia di lievitare al termine dell’attuale stagione.
La società avrebbe avviato una procedura di crisi per abbattere i debiti.
La partita veramente importante, più di quella in programma domenica ad Ischia, si sposta a Palazzo di Città, per l’incontro tra presidente e sindaco. Sullo sfondo resta la contestazione dei tifosi contro Di Benedetto, proseguita anche all’esterno dello stadio durante l’incontro con la stampa. Resta soprattutto, tra i tifosi, un senso di instabilità per il futuro, addirittura aumentato dopo la conferenza-fiume di ieri pomeriggio.