30 anni. Età giusta per tracciare primi bilanci, esplorare confini e fare un punto delle ambizioni. Mattia Maita, centrocampista che veste la maglia del Bari da quattro stagioni e mezzo, li compie oggi e sente di essere esattamente a metà del guado. Nello specchietto retrovisore ci sono l’esordio in B ancora minorenne con la Reggina, il lungo apprendistato fino alla fascia da capitano a Catanzaro e l’ascesa in biancorosso. Fino all’approdo in Serie B, a una prima fase del campionato 2022/23 da rivelazione, al ko in finale playoff contro il Cagliari – con quel maledetto tackle mancato sul sardo Zappa – e alla salvezza di un anno dopo nella notte di Terni. Nel mezzo con la maglia del Bari il centrocampista originario di Messina ha messo insieme 156 presenze, impreziosite da 5 reti e 13 assist, in Puglia è diventato papà e ha anche indossato quella fascia da capitano quando Valerio Di Cesare non era in campo.
E ora che succede? La domanda se la pone Maita, che con il Bari ha ancora due anni di contratto a cifre importanti, e se la fanno i tifosi biancorossi. In tanti di loro nel ritiro di Roccaraso gli hanno chiesto di non andare via. Il giocatore ha risposto sempre sorridendo e ammiccando alla richiesta. Film già visto o concreta certezza? Nei fatti i primi quattro test amichevoli stagionali lo hanno mostrato indietro nelle gerarchie di Moreno Longo: l’ex allenatore del Como gli ha preferito Maiello e Benali in regia nel 3-4-2-1 di partenza, optando per Lulic nella partita di Fiuggi contro il Frosinone, quando Benali era stato messo ko da un virus intestinale. Maita ha accettato a testa bassa, guidando il Bari-2 nei secondi tempi e cercando da una parte di dimostrare la sua adattabilità al gioco di Longo e dall’altra di mettere da parte i tanti rumors di mercato su presunti e reali interessi che lo riguardano: il Cesena di Michele Mignani, per voce dell’ex guida tecnica biancorossa sulle colonne della Gazzetta dello Sport, si è tirato indietro dalla corsa, Frosinone e Salernitana restano alla finestra, mentre dal Bari ribadiscono a denti stretti che per il calciatore – valutato circa mezzo milione di euro – non sono arrivate offerte ufficiali.
Il prossimo mese, con deadline del calciomercato fissata al 30 agosto, sarà inevitabilmente quello della verità. Sul piatto della bilancia ci sono la volontà di Maita – che con il ritiro di Di Cesare è diventato intanto il calciatore in rosa con il maggior numero di presenze in biancorosso – di essere centrale nel progetto Bari, con quella maglia che sente cucita sulla pelle e la necessità per il calciatore di riproporsi ai livelli ammirati fino alla primavera del 2023. Quelli che l’avevano portato a un passo dalla A con il Bari e sul taccuino di diversi operatori di mercato al piano superiore. La stagione 2024/25, nei piani di Mattia, vorrà essere l’anno zero in biancorosso. Le prossime settimane diranno se i desideri coincideranno con i fatti.