La matematica dice che l’obiettivo playoff è ancora alla portata, la logica riduce invece le chance di entrare negli spareggi post season. La certezza è che comunque andrà a finire la stagione 2020/21 sarà da ricordare per il Nardò di Ciro Danucci. Perché maturata dopo un’estate consumata tra i marosi della giustizia sportiva, un avvio ad handicap con tre sconfitte nelle prime tre uscite ufficiali e passata attraverso un’identità che sul campo si è consolidata di partita in partita, fino a consolidare con largo anticipo l’obiettivo salvezza e guardare ben più in alto. La sfida di domenica prossima al Giovanni Paolo II contro il Bitonto, valida per la 33esima giornata del girone H di serie D, ha tutte le caratteristiche di una partita spartiacque: vincendo, i neretini aggancerebbero i neroverdi, oggi quinti, a 51 punti, e dovrebbero intanto guardare ai risultati di Cerignola e Casarano, che oggi precedono Potenza e compagni di un punto in classifica. Un pareggio o un ko potrebbero rappresentare l’automatico addio ai sogni di concorrere per il quinto posto. A dar forza alla formazione del patron Donadei ci sono però i numeri, in particolare quelli del rendimento casalingo: solo il Lavello, infatti, ha totalizzato tanti punti in casa quanti quelli del Nardò. 36 su 16 uscite stagionali, media di 2.25 per gara. Un cammino da caterpillar sul terreno amico, con 11 vittorie, 3 pareggi e 2 soli ko, quello di Scialpi e soci, che viaggiano tre volte più lenti in trasferta. 12 i punti raccolti su 16 partite fuori casa, con 2 sole vittorie, 6 pareggi e 8 ko. Solo Puteolana, Portici e Aversa hanno fatto peggio, il Molfetta è allo stesso punto nella speciale graduatoria. Due volti per una stessa identità: dopo il ko rimediato sul campo del Lavello il Nardò è chiamato a esibire il suo volto migliore, contro un Bitonto che lontano da casa ha il quarto score del torneo con 22 punti. Un esame di maturità per provare ad alzare ulteriormente i voti di un’annata che, a prescindere dal finale, riserverà voti alti al gruppo di Danucci.
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