Politica

Un consiglio “agostano” con molta carne al fuoco: tensioni nel centrosinistra di Andria

Un consiglio comunale corposo, con punti di discussione complessi è quello programmato per il 28 agosto: alla data, già resa nota nella riunione dei capigruppo dell’8 agosto, ieri si sono aggiunti gli argomenti di discussione. Agli ormai consueti riconosciementi di debiti fuori bilancio, si aggiungono, tra gli altri, l’approvazione del progetto del carcere mandamentale di Santa Maria Vetere, un provvedimento urbanistico sulle NTA, il piano delle alienazioni e, soprattutto il piano triennale delle opere pubbliche: punto che inserirà nei programmi del comune i lavori per la viabilità per il nuovo ospedale ma fa trovare al suo interno l’ancora misterioso project financing proposto da un privato per la gestione della piscina comunale. Esattamente come nei sospetti dei consiglieri di centrodestra che in una nota avevano accusato la sindaca Bruno di avere una strana fretta agostana che poteva nascondere la volontà di assegnare gestioni agli “amici degli amici” prima che arrivino a settembre le necessarie dimissioni per provare a correre per l’elezione al consiglio regionale. Ma lo stesso centrodestra era assente questa mattina nella riunione dei capigruppo che ha alla fine messo molta carne al fuoco del consiglio del 28. Alle proteste dell’unico consigliere di opposizione presente, Vincenzo Coratella dei 5 stelle, anche il presidente del consiglio, il democratico Vurchio, ha proposto un richiamo alla correttezza nei rapporti con le opposizioni che in diverse occasioni, su discussioni importanti per la città, si sono rese disponibili a mantenere i numeri in aula. La maggioranza però ha scelto di andare avanti a testa bassa ed ha chiesto al presidente del consiglio di mettere ai voti i punti da inserire nell’ordine del giorno. Una prova di forza che ancora una volta segna le crepe nella maggioranza di centrosinistra. Al duro scontro dell’8 agosto tra il capogruppo del PD Sanguedolce e il presidente del consiglio Vurchio, ha dato seguito proprio la civica di Giovanna Bruno, AndriaLab, rivolgendo l’invettiva apparentemente al centrodestra ma inserendo tra le righe un duro attacco a Vurchio: “Il trattenere oltre i limiti di legge consentiti le proposte di delibera inviate alla presidenza, con la sistematica motivazione della necessità di approfondimento è una prassi, questa sì, che andrebbe evidenziata al signor Prefetto” scrivono con tono di minaccia che qualche componente del gruppo non riesce proprio a risparmiarsi. Non potevano tardare le parole di risposta di Vurchio che ha presentato i numeri della sua gestione della presidenza del consiglio. Ha ricordato che le commissioni che dovrebbero licenziare i provvedimenti da portare in consiglio vanno sistematicamente deserte. Resta sibillino Vurchio invece quando, rivolgendosi ad un non meglio identificato famoso estensore del comunicato di AndriaLab, nota come i provvedimenti più discutibili arrivino sempre dallo stesso settore.

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