Quell’accorato appello di Arianna Petti, la 19enne foggiana vittima di Deepfake porn, ovvero la distribuzione di false immagini pornografiche, fece il giro del web, diventando virale. Nei suoi occhi le lacrime disperate di una giovane donna travolta dalla cattiveria di chi ha pensato di tappezzare i muri della città di Foggia di immagini modificate e palesemente finte del suo corpo. Oggi l’inchiesta per risalire agli autori potrebbe essere giunta ad una svolta. La Procura della Repubblica di Foggia ha iscritto nel registro degli indagati alcune persone: da quanto si apprende, rispondono di diffamazione ed atti persecutori. Agli stessi sono stati peraltro sequestrati telefoni cellulari e computer. L’auspicata svolta è stata confermata dal legale della giovane, Fabio Verile. La vicenda ha avuto origine a maggio scorso, quando nella città di Foggia sono cominciate a circolare foto artefatte di Arianna Petti, nella fattispecie nei pressi dell’abitazione della ragazza e di una parrocchia della zona . Il caso è diventato poi di dominio pubblico per i video postati sui social dalla stessa ragazza, che ha denunciato il caso alla Polizia e ha sensibilizzato un’intera comunità, scesa in piazza nelle scorse settimane con un corteo che ha voluto esprimere vicinanza alla vittima. Ora la possibile svolta, con l’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni sospettati e un’inchiesta che entra nel vivo.
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