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Prezzo del gasolio alle stelle, Emiliano convoca gli autotrasportatori. Fumata nera tra la viceministra Bellanova e i sindacati

24 ore su 24, la protesta degli autotrasportatori non conosce soste. Nella notte la zona industriale di Cerignola, a ridosso del casello autostradale, è stata presidiata da decine di mezzi pesanti con motore spento per manifestare contro i prezzi del gasolio saliti oltre misura. E’ l’ennesimo sit-in che si sta verificando in Puglia. Sempre a Cerignola oggi è saltato il mercato settimanale perché centinaia di ambulanti hanno incrociato le braccia, aderendo così alla protesta cominciata sabato scorso e che proseguirà ad oltranza sino a quando non si giungerà ad una soluzione. Da Cerignola a Bari, passando per Canosa di Puglia, Andria, Corato, e Ruvo di Puglia. Gli autotrasportatori chiedono interventi urgenti perché di questo passo – hanno spiegato in questi giorni – il settore giungerà presto al collasso. Ieri sera a Corato l’ennesimo presidio dove è intervenuto anche il sindaco Corrado De Benedittis che si è fatto carico di una promessa: portare la voce dei manifestanti in parlamento, rivolgendosi alla viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Teresa Bellanova. E sempre nella giornata di ieri la viceministra pugliese ha incontrato per la seconda volta a Roma le sigle sindacali degli autotrasportatori, ma anche in questo caso non è stata raggiunta una soluzione condivisa. La protesta, dunque proseguirà. Questa mattina il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha convocato una rappresentanza di autotrasportatori del foggiano e del nord barese. Nelle prossime ore le parti si incontreranno a Bari per discutere della problematica. Anche Coldiretti Puglia è intervenuta sulla vicenda manifestando preoccupazione sui ritardi delle consegne dei beni alimentari causati dalle proteste dell’autotrasporto. «Lo sciopero dei tir – si legge nella nota di Coldiretti – comporterà un effetto grave sulla catena di distribuzione di alimenti basilari come il pane, mentre volano i prezzi delle materie prime, dal petrolio al gas fino alle quotazioni del grano che sono balzate del 2% in un solo giorno per effetto dell’invasione russa in Ucraina». Una situazione delicata e che ancora non vede la luce in fondo al tunnel.

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