Cronaca

Perseguita la madre della ragazzina “bullizzata” da sua figlia: 50enne barese condannato per stalking

La mamma picchia la studentessa che bullizzava sua figlia. Il padre della ragazza aggredita, di tutta risposta, perseguita la donna per fargliela pagare. È una storia di violenze, bullismo e stalking quella che arriva da Bari, dove un uomo di 50 anni, Domenico Galletta, è stato condannato dal Tribunale del capoluogo alla pena di due anni e sei mesi di reclusione.

La vicenda risale al gennaio del 2022, quando una 14enne dell’istituto “Ettore Majorana” sarebbe stata colpita con una testata dalla madre di una sua compagna di scuola, vittima di presunti atti di bullismo. Gli eventi, in base a quanto ricostruito negli atti processuali, sarebbero poi precipitati.

Il padre della minorenne picchiata, infatti, da quel momento avrebbe cominciato a prendere di mira la donna con ripetute telefonate, minacce e appostamenti sotto casa. Atti persecutori andati avanti, a quanto pare, per diverse settimane, fino a quando la vittima di stalking non ha deciso di sporgere denuncia.

La questione è arrivata sul tavolo del giudice monocratico del Tribunale di Bari, Angelica Passarella che, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero, Marcello Barbanente, che aveva chiesto due anni di reclusione, e del legale delle parti civili, Roberto Loizzo, ha condannato il padre della ragazzina per il reato di stalking.

L’uomo dovrà anche risarcire il danno alle persone offese, per un ammontare di circa 5mila euro ciascuna, come provvisionale immediatamente esecutiva.

Il 50enne si era difeso in aula, ammettendo di aver minacciato la donna, una sola volta telefonicamente, dichiarando tuttavia che in seguito era stata lei a chiamarlo per chiedergli di ritirare la denuncia, presentata dopo l’aggressione. L’uomo ha anche precisato di non aver mai pedinato la madre e la figlia.

Il suo avvocato difensore, Massimo Fusco, aveva chiesto l’assoluzione o, in alternativa, la concessione delle attenuanti generiche, vista l’ammissione degli addebiti durante il processo, oltre alla cancellazione dell’aggravante di aver agito nei confronti di una minorenne.

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