Un’interdizione dai pubblici uffici, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e quattro divieti di dimora nel comune di Bari. Sono le misure cautelari eseguite dalla Polizia di Stato nei confronti di sei persone che avrebbero rubato farmaci e dispositivi medici dell’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Le misure, richieste dalla Procura del capoluogo pugliese, sono state emesse dal gip nei confronti di ex dipendenti e personale ancora in servizio nella struttura. Sono accusati di peculato. Secondo quanto emerso, gli indagati avrebbero rubato farmaci e dispositivi destinati ai pazienti oncologici per alimentare l’attività medica domiciliare in nero conservandoli in un “magazzino di rifornimento gratuito”, scrivono gli inquirenti, “a completa disposizione del personale (in servizio e non) del nosocomio”. Le indagini sono partite nel 2020 dopo la denuncia di un dipendente dell’istituto tumori barese e portarono al sequestro, a giugno 2021, di grandi quantità di dispositivi medico-ospedalieri appartenenti alla struttura, e dunque di proprietà pubblica. Episodi che sarebbero avvenuti quotidianamente, coinvolgendo anche medici in pensione. L’attività investigativa è stata condotta attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali portando alla luce, scrivono gli inquirenti, “una situazione stratificata nel tempo e risalente in alcuni casi al 2014”. Fondamentale per le indagini la collaborazione dei dirigenti dell’istituto. Parte del materiale sequestrato è stato già donato ad associazioni di volontariato del barese a sostegno di persone indigenti.