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Cronaca

Maxi truffa IVA con i pneumatici online: arresti ad Orta Nova e Dubai. Frode per 40 milioni di euro: operazione della GdF

È nata per iniziativa della guardia di finanza a Genova e Foggia la maxi indagine su una frode all’Iva per 40 milioni di euro che oggi, con il coordinamento dell’ufficio di Torino della procura Europea-Eppo, ha portato all’emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare. La frode è stata portata avanti, secondo gli investigatori, da un gruppo di persone, originarie di Orta Nova, che gestiva una vasta attività di vendita online di pneumatici. Gli accertamenti sono cominciati dopo le denunce presentate da due cittadini che, dopo aver ricevuto la merce richiesta, si sono insospettiti per il fatto che la fattura fosse arrivata da società con sede nelle Canarie e senza l’addebito dell’Iva. All’indagine ha partecipato anche il nucleo tutela privacy e frodi tecnologiche della guardia di finanza di Roma, che in collaborazione con le forze di polizia francesi si sta occupando dell’oscuramento dei siti internet riconducibile all’organizzazione; inoltre ha proceduto al sequestro di Bitcoin per un valore di 54mila euro. 

Una delle cinque misure cautelari emesse dal tribunale di Foggia è stata eseguita negli Emirati Arabi Uniti grazie anche alla collaborazione della polizia di Dubai. Sono stati eseguiti anche un obbligo di dimora nei confronti del legale rappresentante di una cooperativa di Orta Nova, mentre per quattro persone, imparentate tra di loro è scattato l’arresto con due ai domiciliari e due in carcere. Tutti gravemente indiziati dei reati di associazione a delinquere e frode fiscale.

I presunti responsabili della frode avrebbero creato, per la gestione della vendita on line di pneumatici, società di puro artificio localizzate alle Isole Canarie in Spagna alle quali erano formalmente riconducibili le piattaforme web di e-commerce. Attraverso questi siti gli utenti, prevalentemente italiani, effettuavano i propri ordini che venivano trasmessi ad ulteriori società schermo localizzate in altri paesi dell’Unione Europea come Romania, Estonia, Ungheria e Bulgaria ma sempre riconducibili agli indagati. Queste società, secondo la ricostruzione della guardia di finanza, si occupavano di comunicare ai reali fornitori di pneumatici, estranei al meccanismo di frode, l’entità dell’ordine e la destinazione dello stesso. La merce veniva quindi spedita dal fornitore reale al consumatore finale italiano, senza transitare in alcun modo attraverso le società formalmente interposte nella transazione. Le società localizzate alle Isole Canarie emettevano quindi nei confronti del consumatore finale una fattura senza applicazione dell’I.V.A.. Secondo i risultati delle indagini, dal 2017 l’organizzazione avrebbe generato un fatturato di circa 180 milioni di euro. Lo schema fraudolento avrebbe non solo consentito la sistematica disapplicazione dell’IVA in ciascuno dei paesi dell’unione europea coinvolti ma ha anche permesso di praticare prezzi sensibilmente inferiori alle normali condizioni di mercato.

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