Il Bari non sa più vincere. È diventato imbattibile per gli avversari da 10 partite a questa parte ma la vittoria continua a mancare dal 22 settembre, data dello 0-3 di Frosinone. Da allora sono maturati sei segni “X”, che permettono ai biancorossi di galleggiare a metà classifica con 14 punti ma che hanno anche alimentato ombre sulla capacità di gestire il vantaggio. Un limite pagato a caro prezzo con la Reggiana, passando dal 2-0 al 2-2 nei 10 minuti finali, e già scontato nell’ordine contro Modena, Cosenza, Cremonese e Catanzaro. Sette volte su 12 partite il Bari ha messo la freccia del sorpasso, portando a casa il bottino pieno solo in due occasioni. Un esame di coscienza è ciò che Moreno Longo ha auspicato dopo la rimonta incassata per mano degli emiliani.
A colpire è anche il confronto con la scorsa stagione: dopo 12 turni di campionato il Bari 2024/25 ha tre punti in meno rispetto a quello di un anno fa, che di questi tempi con Pasquale Marino in panchina – subentrato a Mignani – viveva un’improvvisa impennata prima di passare per i marosi che attraverso altre due guide tecniche avrebbero portato solo alla salvezza attraverso i playout. Sul campo la squadra di quest’anno si fa nettamente preferire ma occorre superare in fretta i propri limiti per abbandonare in fretta quella pareggite che in B, alla lunga, rischia di trascinarti verso i bassifondi.