Ha provato una grande delusione Giovanni quando è arrivato davanti alla piattaforma elevatrice installata a Castel del Monte ma non è potuto salirci su perchè riservata ad una portata massima di 210 chili. Se carrozzina, in questo caso elettrica e generalmente abbastanza pesante già di suo, assieme a proprietario superano quei chili, l’accesso al maniero federiciano non può avvenire. Insomma si è dovuto attendere 28 anni, dall’inserimento di Castel del Monte nei monumenti patrimonio dell’umanità, per rendere da febbraio scorso più accessibile il maniero ma, evidentemente, senza pensare proprio a tutti. Ed è su questo che si concentra la frustrazione di Giovanni: «Hanno installato un elevatore della portata massima di 210 chili, in una zona dove potevano tranquillamente metterne uno di portata maggiore e permettere l’accesso anche a chi come me utilizza una carrozzina elettronica». I lavori, come detto, sono stati terminati a febbraio scorso e realizzati dalla Direzione Regionale dei Musei di Puglia. Era uno dei temi su cui ci eravamo concentrati in diversi servizi considerato che il bene Unesco ottagonale più iconico del mondo, era sostanzialmente precluso a persone con ridotta capacità motoria o disabilità con l’utilizzo di una carrozzina. Sembrava che tutto fosse stato risolto grazie a questo progetto finchè non è arrivata però la denuncia di Giovanni Bellino che ha riportato il focus su di un problema che ora dovrà essere affrontato. «Visto che si tratta di soldi pubblici – ha spiegato Giovanni – per me sono stati sprecati perché non sono l’unico a viaggiare in carrozzina elettronica». Poi altra denuncia per Giovanni che spiega come neanche nel sito internet del monumento ci siano indicazioni precise e specifiche su questo tema: «E’ come se le persone affette da disabilità non abbiano bisogno di organizzarsi per viaggiare», ha rimarcato il sig. Bellino. L’appello è ora alla stessa Direzione Regionale dei Musei di Puglia. Serve urgentemente sistemare la portata della piattaforma elevatrice per consentire davvera a tutti di godere della bellezza di un monumento andriese unico al mondo.
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