Venticinque quintali di prodotto ittico sequestrato, 23 illeciti tra amministrativi e penali, sanzioni pecunarie per complessivi 34.500 euro. Sono i numeri salienti dell’operazione “e-Fishing” condotta dalla Guardia Costiera nella Bat. Obiettivo prioritario dell’attività, in linea col Piano Operativo Annuale deciso nell’ambito dalla Cabina di Regia istituita presso il Ministero dell’Agricoltura, è tutelare il prodotto ittico made in Italy, scoraggiando pratiche illecite finalizzate a carpire la buona fede degli acquirenti, danneggiare la risorsa ittica e a minare la concorrenza leale sul mercato tra gli operatori del settore.
Pratiche illecite che, così come evidenziato nel nome stesso dell’operazione, si sono concretizzate anche attraverso nuovi canali non convenzionali utilizzati per l’attività di rivendita e la promozione di servizi di ristorazione, come l’e-market e le piattaforme social.
In particolare, a Barletta sono state eseguite verifiche nei confronti di venditori ambulanti presso il mercato rionale. L’attività ha visto operare sinergicamente numerose risorse della Guardia Costiera, con il supporto del personale dell’Arma dei Carabinieri del Comando Provinciale, che hanno colto diverse attività di vendita abusive o in violazione delle materie comunitarie e nazionali. Dai numerosi accertamenti sono emerse violazioni di carattere amministrativo riguardanti la mancata tracciabilità e la corretta etichettatura dei prodotti ittici esposti sui banchi di vendita. Sono stati contestati 10 illeciti amministrativi per un totale di 15.000 euro ed eseguiti 10 sequestri per un totale di circa 480 kg di prodotto ittico. Ispezionato dai tecnici sanitari dell’ASL, parte del prodotto è stato devoluto in beneficienza alla Caritas di Barletta.
A Trani, in Piazza Albanese, si è proceduto al controllo di un box in cui è statra riscontrata la presenza di 50 chilogrammi di ricci di mare – circa 1100 esemplari – privi delle informazioni obbligatorie al consumatore sull’origine, verosimilmente frutto di pesca di frodo in acque pugliesi (ove vige il divieto regionale). I ricci sono stati posti sotto sequestro per poi essere rigettati in mare ed è stata elevata una sanzione da 1500 euro al detentore.
A Bisceglie, infine, personale della Capitaneria di porto di Barletta ha eseguito verifiche nei confronti di alcuni grossisti, nel corso delle quali sono emerse violazioni di carattere amministrativo relative alla mancata tracciabilità dei prodotti ittici esposti per la vendita, oltrechè violazioni in materia sanitaria per mancata procedura di autocontrollo. Sono stati emessi 2 verbali amministrativi per un totale di 3500 euro ed eseguito un sequestro per complessivi 13 quintali di prodotto ittico.