La rottura del tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale ha spinto gli operai del settore metalmeccanico ad incrociare le braccia ed improvvisare un presidio, stamane, presso la sede di Confindustria Foggia di via Valentini Vista Franco. Massiccia l’adesione alla protesta, registrata intorno all’80% e che contempla anche lo sciopero di otto ore.
Circa 3 mila sono i metalmeccanici della provincia di Foggia, un settore che sconta una crisi senza precedenti. Sempre più frequente il ricorso alla cassa integrazione e non soltanto da parte dei grandi gruppi industriali.
L’agitazione continuerà fino a quando non si troverà l’intesa con Federmeccanica. Aumenti salariali ma soprattutto investimenti per garantire la tenuta produttiva e occupazionale. Sono queste le richieste dei sindacati, che mirano anche a contrastare la precarietà e a dare garanzie ai lavoratori degli indotti, tra i più colpiti dalla crisi.
INTERVISTE:
Aldo Miscioscia (Segret. Fim Cisl Foggia)
Marco Potenza (Segret. Fiom Cgil Foggia)