I tradizionali fuochi d’artificio in onore dei Santi Patroni della città di Andria potrebbero svolgersi ugualmente grazie all’intervento diretto, privato, dei commercianti andriesi. E’ quanto annunciato al termine della manifestazione di ieri mattina a Palazzo di Città per protestare contro la decisione dell’amministrazione comunale di ridurre al minimo le attività folkloristiche e commerciali della cosiddetta Festa Patronale prevista per il prossimo weekend. Il completo stop ai giostrai per evitare nuovi focolai di Covid-19 tra i più giovani a pochi giorni dalle scuole ed il trasferimento degli ambulanti in un’altra sede per consentire una migliore gestione degli accessi, hanno provocato le veementi proteste degli operatori del settore che ieri si sono dati appuntamento a Palazzo di Città per esprimere tutto il loro disappunto.
Lunedì sono previsti due appuntamenti importanti però in città: il primo sarà alle 9,30 per un sopralluogo con la Polizia Locale per concordare l’esecuzione dei tradizionali fuochi pirotecnici in zona Calvario. Nel primo pomeriggio, poi, la conferenza dei capigruppo consiliari a Palazzo di Città per discutere proprio della Festa Patronale su cui sono stati davvero molteplici gli interventi di questi giorni. Poche però le speranze che possa effettivamente cambiare qualcosa ed, infatti, l’amministrazione comunale tira dritto e convoca attraverso gli uffici del SUAP, gli ambulanti per l’assegnazione dei posteggi in Largo Ceruti dove però non andranno le bancarelle dei prodotti della tradizione gastronomica cittadina che saranno invece spostate il Piazza Catuma.
Le proteste delle associazioni di categoria, tuttavia, non si placano e dopo la manifestazione organizzata dal Comitato Cittadino Pro San Riccardo e Madonna dei Miracoli e da CasAmbulanti arriva anche una nota di Confesercenti che ha parlato, attraverso il Presidente Claudio Sinisi, di flop annunciato in Largo Ceruti con una proposta irricevibile ad ormai meno di dieci giorni dalla festa. «Portare in quella zona tutte le attività viaggianti, sarebbe potuta esser una scelta più condivisa – ha spiegato ancora Sinisi in una nota – in modo da rendere attrattiva anche quella zona più periferica rispetto al contesto».