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Attualità

Crisi idrica, ora il rischio è che “entri” anche nelle case dei pugliesi

La crisi idrica preoccupa la Puglia e nei prossimi mesi potrebbe entrare nelle case dei cittadini. La situazione di deficit emergenziale è confermata, e per il 2025 potrebbe aggravarsi ulteriormente qualora non si agisca immediatamente. E’ quanto emerso nell’ultima audizione in Regione Puglia con la V Commissione e la Commissione Speciale (istituita, tra le altre cose, per la tutela e la gestione delle risorse idriche). Presente, fra gli altri, il direttore generale di Aqp, Francesca Portincasa, che ha sottolineato come tutte le fonti di approvvigionamento dell’acqua siano in sensibile riduzione. Un tavolo importante per fare il punto sui possibili provvedimenti in vista della prossima estate e per portare un documento chiaro e di sintesi della situazione in vista del consiglio regionale monotematico previsto per l’11 marzo, in cui si parlerà di emergenza idrica in Puglia. Oltre ad Aqp erano presenti anche l’Autorità idrica pugliese e l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Le azioni messe in campo da Acquedotto Pugliese per l’estate sono di vario genere: dalla riduzione della pressione dell’acqua in orario notturno all’utilizzo sempre più accurato delle tecnologie di controllo e di rilevamento perdite, oltre ad esaminare modelli previsionali avanzati studiati con enti di ricerca e università. La direttrice generale Portincasa ha riferito che dal «2009 al 2024 Aqp ha risparmiato un volume di 100 milioni di metri cubi di acqua e il budget idrico per il 2025 prevede un’ulteriore riduzione del prelievo di 10 milioni di metri cubi d’acqua dall’ambiente». Poi spazio al tema reperimento di fonti diverse: un passaggio strategico è quello dei dissalatori, ovvero sistemi che permettono di recuperare acqua dal mare rimuovendo la presenza salina. Al momento ne sono previsti tre a Taranto, Isole Tremiti e Brindisi, ma è stata ipotizzata un’altra localizzazione a Manfredonia. Le Commissioni ora si riaggiorneranno, poi la palla passerà al consiglio regionale dell’11 marzo. Nel frattempo restano le forti preoccupazioni per la prossima estate soprattutto dal mondo agricolo, dopo un 2024 già complesso.

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