Il rudere abbandonato da molti anni di via Trani ad Andria all’incrocio con via Quinto Ennio versa in condizioni sempre più proibitive. Al momento però resta l’empasse nonostante il Comune di Andria, una decina di giorni fa, abbia nuovamente intimato la messa in sicurezza ai diversi proprietari dell’immobile. Una storia complessa e che affonda le sue radici in ormai oltre 50 anni fa ma che oggi appare quantomai di stretta attualità. Già trascorsi, in realtà, i sette giorni dall’ordinanza firmata dal Sindaco Giovanna Bruno, entro cui gli otto proprietari dell’immobile avrebbero dovuto nominare un tecnico competente ed abilitato per poi definire rapidamente tutti i lavori urgenti e indifferibili da realizzare. Nomina che al momento, da fonti comunali, non sembra esserci stata anche se una parte dei proprietari avrebbe manifestato la volontà di risolvere la situazione che resta assolutamente grave.
Solo qualche mese fa, a giugno in particolare, nuove denunce fatte anche attraverso la nostra testata delle condizioni igienico sanitarie precarie e della fragilità della struttura stessa. Da quelle denunce la Polizia Locale ha effettuato due sopralluoghi verificando che l’area “presenta palesi situazioni di degrado a causa del protratto stato di abbandono e che è infestato da animali, carcasse di animali, vegetazione spontanea e rifiuti di ogni genere, con gravi disagi e ripercussioni igienico sanitari tali da rappresentare grave nocumento per i residenti e le attività commerciali della zona”. Una conferma dei timori è arrivata in un terzo sopralluogo questa volta dei tecnici del servizio edilizia privata a novembre scorso. Una situazione che appare, come descritto nella relazione, particolarmente “fragile” e che potrebbe causare anche una vera e propria crisi strutturale.
Quella dell’abbattimento di quel rudere è già tutt’altro che una ipotesi da esattamente 51 anni ma una successiva causa civile intentata dagli allora proprietari bloccò tutto l’iter. Di abbattimento se n’è poi parlato nuovamente nel 2013, in occasione di una riunione della Giunta comunale di allora che approvò un vero e proprio progetto che prevedeva l’abbattimento del rudere e la successiva sistemazione della strada di via Quinto Ennio, la quale sarebbe diventata a tutti gli effetti un’arteria di sbocco su via Trani così come previsto sin dagli anni ‘70. Ma anche in questo caso poi l’iter si è sostanzialmente arenato. Ora un nuovo capitolo nella speranza che quel rudere venga al più presto messo in sicurezza.



