Parcheggi riservati ai disabili occupati da chi non ne ha diritto, marciapiedi privi di rampe o con scivoli non a norma che diventano a loro volta barriere architettoniche. Non è una città a misura di persone costrette a spostarsi in carrozzina, quella che vive ogni giorno Donato Ventura, giovane biscegliese affetto da distrofia muscolare. E’ lui a mostrarci cosa significa percorrere una delle strade principali della sua città, via Imbriani, senza la possibilità di accedere ai due marciapiedi che costeggiano la carreggiata. Per oltre 200 metri Donato resta in balia del traffico urbano e la sua incolumità è messa costantemente a rischio dal transito ravvicinato di auto e moto. Un danno alla carrozzina con cui viaggia potrebbe pregiudicare le sue funzioni vitali. Donato, infatti, vive attaccato ad un ventilatore polmonare che lo accompagna anche quando è fuori dalla sua abitazione. Nel tragitto che percorriamo assieme a lui, prendiamo atto di un’altra realtà scoraggiante che questa volta non riguarda le barriere architettoniche. I parcheggi destinati ai disabili sono spesso occupati da auto che non espongono il contrassegno di invalidità. In questa strada sono addirittura due le vetture lasciate impunemente nello stesso posteggio delimitato da strisce gialle senza che ne avessero diritto. Atti di inciviltà che si manifestano anche quando ad essere occupate sono le rampe di accesso ai marciapiedi. Accade non di rado davanti all’abitazione di Donato, con le difficoltà nello scendere dal suo speciale mezzo di trasporto raccontate da queste immagini.
L’appello di Donato è rivolto agli amministratori locali. “Non siamo cittadini di serie B – racconta al nostro microfono – c’è bisogno di aumentare i controlli sui parcheggi ma soprattutto è necessario dare seguito al piano di abbattimento delle barriere architettoniche finanziato nel 2019 dalla Regione Puglia con 10mila euro”.
INTERVISTA A DONATO VENTURA
Appello rilanciato dai giovani animatori dell’associazione “Bisceglie illuminata”. L’eliminazione delle barriere architettoniche – dicono – non è solo un obbligo di legge ma un gesto di civiltà”
INTERVISTA AD ALBERTO DE TOMA (PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “BISCEGLIE ILLUMINATA”)