Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia ha ribadito il suo fermo no al deposito di scorie radioattive anche nelle aree contigue alla zona di pregio ambientale. Nei giorni scorsi, infatti, è stata depositata al Ministero della Transizione Ecologica la Carta Nazionale delle Aree Idonee ad ospitare il deposito di rifiuti radioattivi da parte della SOGIN, la società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani. La Murgia, purtroppo, nonostante i tanti no e le prese di posizione delle consultazioni pubbliche sarebbe ancora tra i diversi siti giudicati potenzialmente idonei ad ospitare il deposito. Ma dal Parco, ci spiega il Presidente Francesco Tarantini, arriva un nuovo stop anche perché l’Alta Murgia è ormai ufficialmente candidata a Geoparco Unesco e si attende l’arrivo degli emissari internazionali già a luglio prossimo.
In realtà però i fronti su cui si deve muovere il Parco dell’Alta Murgia sono due. Non solo il deposito di scorie radioattive ma anche l’impugnazione da parte di tutte le associazioni venatorie pugliesi della delibera di giunta regionale che ha approvato la perimetrazione delle aree contigue. Un documento utile sia per la candidatura a Geoparco Unesco ma anche per intercettare importanti nuovi finanziamenti nei prossimi anni. Il ricorso del mondo della caccia pugliese sta nell’ipotesi che vengano introdotti ulteriori vincoli.