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Dimensionamento scolastico ad Andria, da 10 a 9 autonomie: ecco la proposta dell’amministrazione comunale. Diverse criticità già sollevate dal mondo scuola

Ci saranno solo istituti comprensivi con un taglio ed accorpamento delle autonomie scolastiche nella città di Andria. Si sta discutendo di questo e di molto altro in città ormai da qualche giorno dopo la proposta di nuovo dimensionamento scolastico da parte dell’amministrazione comunale. Ieri un incontro particolarmente “agitato” in sala consiliare con i dirigenti di tutti gli attuali istituti ma anche sindacati e rappresentanti dei genitori. La proposta arrivata dall’assessore alla pubblica istruzione Dora Conversano punta al taglio di una autonomia scolastica nel complesso: si passerebbe, dunque, da 10 a 9 istituti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado attraverso un calcolo numerico che ridistribuisce anche plessi storici abbinandole ad istituti comprensivi creati ex novo.

Una vera e propria rivoluzione che ha sin da subito lasciato molte perplessità nel mondo scuola cittadino a partire dai sindacati per arrivare ai dirigenti scolastici ed ai genitori. Perplessità legate essenzialmente al taglio di posti di lavoro (come hanno denunciato i sindacati, in particolare la UIL Scuola) ma anche allo stravolgimento di identità scolastiche e di quartiere che sembrano davvero andare oltre la logica.

Ma andiamo con ordine: la prima modifica sostanziale su cui ci si è concentrati nel piano di dimensionamento è il taglio della scuola “Verdi-Cafaro” con lo scorporo della scuola dell’infanzia “Carella” nata assieme all’istituto primario intitolato al compositore emiliano negli anni ’60 per servire con continuità il quartiere Fratta. Poco meno di 80 alunni dovranno proseguire i loro studi in un nuovo istituto comprensivo nato attorno alla scuola del quartiere Maraldo e cioè la scuola “Giovanni Paolo II” che accoglierebbe al momento solo studenti di scuola primaria ma che, nelle intenzioni, dovrebbe poi formare in futuro anche un istituto secondario di primo grado. Annesse anche altre due scuole dell’infanzia. Altro istituto comprensivo creato sarà quello che prevede la storica “Oberdan” con la “Vittorio Emanuele III” e la scuola dell’infanzia “Saccotelli” in via Benevento. Poi si passa all’altro Comprensivo con l’istituto “Rosmini” e la “Dante Alighieri” assieme a due scuole dell’infanzia sino al Quartiere di San Valentino a cui sarà abbinata anche la scuola primaria “Don Tonino Bello”. Conferme degli attuali istituti comprensivi per la “Don Bosco – Manzoni”, la “Jannuzzi – Mons. Di Donna” e la “Mariano – Fermi”. Ultimo istituto creato sarà quello che vede la storica scuola “Vaccina” abbinata all’istituto primario “Della Vittoria”.

Diverse le criticità che comunque sono già state sollevate nella riunione di ieri a partire dai banali conti numerici per aggregare scuole di diverso quartiere e con identità completamente differenti. Ma c’è anche un problema, paradossalmente numerico, con due istituti comprensivi nati già al di sotto della soglia minima prevista dalla regione e cioè oltre 925 studenti. In particolare la scuola del Quartiere “Maraldo” avrebbe solo 756 alunni già a rischio autonomia. A questi vanno aggiunti i problemi relativi alla viabilità ed alla territorialità per cui molteplici sono i mugugni già ascoltati ieri specialmente da sindacati e genitori.

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