Musica, colori, danze aeree e tradizioni. Tutto questo rappresenta per fedeli, curiosi, turisti e baresi San Nicola. Tre giorni in cui tantissimi pellegrini arrivati da lontano hanno invaso le strade di Bari per le celebrazioni del 937esimo anniversario della traslazione delle ossa del Santo di Myra, patrono del capoluogo pugliese. Dopo l’imbarco del Quadro del Santo che da Baia San Giorgio ha raggiunto Molo San Nicola sul motopeschereccio Domenica Madre, la processione ha portato l’icona sacra sulla Caravella in Piazza Federico II di Svevia e poi uno dei momenti più attesi: il Corteo Storico, diretto da Raffaello Fusaro. In un Medioevo rievocato e immaginario fra gozzi, marinai, cavalieri e figuranti in costume, timpanisti e sbandieratori, sono stati portati in azione scenica miracoli e racconti leggendari di San Nicola ma, soprattutto, è stata rievocata la festa per traslazione delle ossa del Santo, ovvero il primo arrivo nella città delle reliquie di San Nicola. Un santo, che innalza le fragilità e le nobilita verso l’alto, che porta le minoranze con sé, verso l’alto, per renderle grandezze. È questo il Patrono a cui la città di Bari rende omaggio nei giorni della sua festa, in un percorso artistico a metà tra cielo e terra, tra tradizione e contemporaneità, tra Est e Ovest.
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