Ha rivisitato, riscrivendola e riassumendola, la Divina Commedia. L’ha relegata in due volumi, come se fosse una di tesi di laurea. Prima a penna, poi facendosi aiutare dall’amico sacerdote, don Marco, parroco della chiesa Beata Maria Vergine di Foggia. Il tutto per fare un regalo alle nipotine, Zoe e Mia, rispettivamente di 12 e 14 anni affinchè mettessero da parte il telefono cellulare e comprendessero quanto studio e lettura riescano ancora ad emozionare. E’ quanto ha fatto Giuseppe Mancini, per tutti “nonno Pino”, 77enne, un ex maresciallo dell’Aeronautica Militare protagonista dell’originale idea che ha inizialmente lasciato perplesse le stesse nipoti.
Tranese di nascita ma foggiano d’adozione, a maggio del 2024, Giuseppe Mancini decide di acquistare le tre cantiche dantesche, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Viene assorbito completamente dalla grande opera letteraria di Dante Alighieri. E lì nasce l’idea: raccontare il capolavoro alle sue nipotine per spiegare in modo semplice il senso dell’opera letteraria. Una copia a testa per Zoe e Mia, con tanto di dedica. Un’altra per lui in ricordo del lavoro realizzato. Tra lo scetticismo della signora Elisabetta, la moglie di nonno Pino.