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Attualità

Il canto di dolore della “Desolata” rompe il silenzio del sabato Santo a Canosa. I “misteri” e la “Sacra Spina” accompagnati da migliaia di fedeli ad Andria

L’uscita del simulacro dalla Chiesa dei Santi Francesco e Biagio alle 9 in punto e poi il tamburo che avvia il canto struggente delle circa 400 donne velate che a Canosa segue la “Desolata”. Un rito che si è ripetuto anche quest’anno a partire dalle vie del centro storico canosino verso l’antico castello con l’abbraccio dell’intera comunità cittadina. Un momento di grande carico emotivo vissuto nel silenzio rotto solo dallo Stabat Mater intonato dal coro diretto dal maestro Enzo Masotina con la fondamentale collaborazione dell’orchesta cittadina “Giuseppe Verdi” diretta invece dal maestro Michele Di Stasi. Un rito iniziato nel 1881 e che oggi ha assunto un carattere internazionale anche grazie al racconto di decine di fotografi e giornalisti provenienti da ogni parte del mondo. Il racconto di quel dolore, di una madre che perde il figlio, di una donna affranta che condivide questo sentimento proprio con le donne velate che si stringono tra di loro alla ricerca di conforto. Ripresa ormai da due anni anche l’antica tradizione di attraversare la salita del calvario una delle più difficili anche da un punto logistico e per cui la statua viene trasportata di spalle con un lunghissimo serpentone alle sue spalle.

Ieri sera, invece, spazio anche alla sentitissima processione dei Misteri nella città di Andria. Una delle più partecipate sul territorio che nel giorno del venerdì Santo coinvolge tutte le parrocchie della città che accompagnano le otto statute, quasi tutte antichissime, assieme ad arciconfraternite e confraternite. A chiudere il percorso la reliquia della Sacra Spina che recentemente, in due occasioni, nel 2005 e nel 2016 ha manifestato segni di prodigio quando il venerdì Santo è coinciso con il giorno dell’Annunciazione. Un momento che nel calendario ora si riproporrà solo nel 2157. Un’altra tradizione di fede e popolo iniziata certamente a fine ‘500, stoppata poi per diversi anni e tornata con continuità dall’800 in una città che ha un particolare legame con i riti cristiani.

Queste due processioni hanno chiuso anche un importante sforzo organizzativo di Telesveva e News24.city che ha scelto di raccontare in diretta tutti i riti del territorio del venerdì e del sabato Santo.   

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