Venerdì di ritardi e cancellazioni per i pendolari di tutta Italia a causa dello sciopero generale di trasporti ferroviari e mezzi pubblici iniziato ieri sera alle ore 21:00. Disagi anche in Puglia già dal primo mattino per chi aveva programmato di viaggiare utilizzando treni, autobus e taxi. Dalla protesta contro le politiche economiche del Governo organizzata dall’USB, l’Unione Sindacale di Base, è escluso solamente il trasporto aereo. I treni regionali hanno fasce orarie garantite ma le variazioni vengono definite localmente. In Puglia non hanno aderito allo sciopero le Ferrovie del Sud Est mentre le Ferrovie Appulo Lucane hanno assicurato i loro servizi dalle 5:30 alle 8:30 e dalle 12:30 alle 15:30. Braccia conserte a Bari sui mezzi dell’Amtab che hanno partecipato allo sciopero da ieri sera sino alle 5:30 di stamattina, dalle 8:30 alle 12:30 e proseguiranno dalle 15:30 sino a mezzanotte. Per il personale di uffici, officine, depositi, autorimesse e sosta l’astensione dal lavoro sarà per l’intera giornata. Le modifiche e le cancellazioni di Trenitaliasono partite già dalle 21 di ieri sera e continueranno fino alle 21 di oggi: nonostante sia stata garantita la fascia oraria minima (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21) per il trasporto regionale, molti treni sono già stati soppressi con disagi anche sulla tratta Bari-Foggia. Intanto arrivano le prime reazioni da parte del sindacato: “Come Usb stiamo registrando altissime adesioni degli autoferrotranvieri pugliesi già dalle primissime ore di stamane con corse soppresse nelle Fal, Amtab, Stp Bari, Stp Brindisi, Stp Lecce” dichiara Francesco Laterza, segretario di Usb Lavoro Privato-Settore Tpl. “Oggi – prosegue – anche i lavoratori dei trasporti pubblici pugliesi sono in sciopero. Uno sciopero inizialmente limitato a 4 ore da una ordinanza del ministro Salvini, poi sospesa dal Tar in seguito a ricorso di urgenza presentato dalla Usb. Oggi i lavoratori della Puglia e di tutta Italia si stanno dimostrando uniti e compatti non solo per rivendicare e difendere il diritto di sciopero contro l’arroganza del ministro Salvini, ma anche contro l’ennesimo rinnovo contrattuale farsa che non garantisce salari dignitosi, diritti e sicurezza”.