Da un’aula di un tribunale ad un’altra: non ha vita facile la gara ponte per la gestione della raccolta rifiuti ad Andria. Dopo ormai 12 anni di gestione Sangalli, dopo esattamente due anni dalla pubblicazione del bando da parte dell’Ager, dopo diverse battaglie legali e ad un passo dal trasferimento del servizio al raggruppamento temporaneo di imprese pugliesi Gial Plast – Si.Eco previsto per il 1 luglio, ecco l’entrata in scena della TeknoService arrivata inizialmente terza nella graduatoria stilata dalla commissione giudicatrice. Secondo l’azienda piemontese che, tra le altre cose, ha già iniziato la sua attività a Canosa di Puglia, il raggruppamento a cui è stato affidato il servizio non avrebbe rispettato uno dei requisiti del bando. Si tratta in particolare, spiegano dalla TeknoService, della necessità di dimostrare di aver prestato per almeno 12 mesi consecutivi un servizio di igiene urbana per una città con residenti non inferiori a 100mila. Il raggruppamento vincitore avrebbe però indicato la città di Catanzaro che conta poco più di 90mila abitanti. Da qui nasce il ricorso al Tar da parte dell’azienda piemontese. La discussione è stata fissata al 29 giugno a Bari e vedrà la presenza anche del Comune di Andria, per la prima volta tirato in ballo in questa vicenda, a causa della delibera di giunta che ha dato mandato per la firma del contratto per l’avvio del nuovo servizio dal 1 luglio.
Dall’ente, comunque, ci fanno sapere che al momento non sono previste sospensioni al passaggio di consegne previsto a fine mese. Ma chiaramente il Tar potrebbe ribaltare tutto e magari fermare nuovamente l’iter già così complesso per questo appalto. Nel frattempo c’è un servizio che continua a languere anche perché la Sangalli, viste le tante proroghe tecniche, non ha più effettuato investimenti su mezzi e personale in attesa di lasciare completamente la città. La Gial Plast – Si.Eco, invece, si sta preparando a iniziare le attività e nel mezzo ci sono i dipendenti che attendono il passaggio al nuovo gestore ed alla nuova organizzazione lavorativa. Il tutto, tra pochissimi giorni, e con la scure del Tar che potrebbe anche bloccare tutto e sospendere l’affidamento del servizio. La scelta della gara ponte ad Andria da parte dell’Ager dopo i nove anni di appalto precedente, nel frattempo, si è rivelata abbastanza fallimentare. Anche perché la gara, al momento, è già durata più dell’appalto stesso. Segno di una burocrazia farraginosa che, ancora una volta, dimostra tutta la sua inefficacia. Bene la tutela di tutti gli attori in campo, malissimo i tempi infiniti per un servizio la cui unica certezza è quella che non può fermarsi neanche un giorno.