La tassa di soggiorno introdotta dal comune di Bari è “frutto di uno sviamento di potere e di una plateale carenza istruttoria”. Lo ha reso noto Federalberghi Puglia che ha presentato ufficialmente ricorso al TAR contro il provvedimento dell’ente barese entrato in vigore a partire dal primo ottobre 2023. L’imposta è compresa tra 1,50 e 4 euro al giorno a persona, in base alla tipologia di struttura, applicata fino a un massimo di quattro pernottamenti consecutivi nel corso dell’anno solare. Per gli alberghi si parte da 1,50 euro al giorno per quelli a una stella per arrivare 4 euro per i cinque stelle lusso. Quanto alle strutture extra alberghiere, si oscilla fra 1,50 euro per villaggi turistici due stelle e campeggi a una o due stelle, e 3 euro per le tipologie a quattro stelle. La tassa si applica anche ad appartamenti e case vacanza. Il ricorso al TAR è stato redatto dall’avvocato Fabrizio Lofoco e richiede “l’annullamento previa sospensione” di tutti gli atti adottati dall’amministrazione comunale. Secondo l’associazione degli albergatori pugliesi la tassa di soggiorno sarebbe stata adottata, si legge in una nota, “in assenza della corretta e completa individuazione dei soggetti passivi, di un censimento reale delle attività sul territorio e del rispetto dei principi cardine del sistema contributivo e tributario, nonché del doveroso vincolo di destinazione delle risorse ottenute da detta imposizione”. Federalberghi denuncia l’assenza di un “confronto reale con il partenariato sociale” e di una “strategia e pianificazione sul turismo a Bari”. Il dito, si legge ancora, è puntato contro “l’abusivismo ricettivo all’80% del totale, i servizi per i turisti inesistenti, la precaria situazione dei trasporti e la mancata chiarezza sulla destinazione delle risorse che incasserebbe il Comune dalla tassa di soggiorno che è una tassa di scopo”. Un provvedimento pertanto “iniquo e inopportuno” ma soprattutto una tassa che “penalizzerà le strutture alberghiere provocando degli effetti distorsivi sull’economia turistica della città”.
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