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Via Appia, la “Regina Viarum”, patrimonio mondiale dell’umanità: esultano Puglia e Ministero della Cultura. Nella BAT ci sono Canosa e Barletta

Regina Viarum, la definì il poeta Stazio nel I secolo dopo Cristo. Una strada di collegamento con una valenza politica, economica, commerciale, sociale e religiosa unica nella storia. E’ la via Appia che da praticamente due giorni è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’umanità, iscritta dall’Unesco riunito a Nuova Delhi nella 46esima sessione. Un lavoro di tessitura istituzionale partito nel gennaio del 2023 e che ha visto il coinvolgimento, da parte del Ministero della Cultura che ne ha promosso direttamente la candidatura, di 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, rappresentanze delle comunità territoriali, associazioni, nonché il ministero degli Esteri e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede.

Un progetto che coinvolge direttamente, come detto la Puglia, considerando che il tracciato della via Appia, con diverse varianti e con due differenti itinerari, prevede oltre mille chilometri da Roma a Brindisi per un sistema viario dell’impero romano che è stato poi crocevia di culture ed un flusso ininterrotto di persone, merci, idee e civiltà. Si tratta del 60esimo sito italiano patrimonio dell’umanità un’ulteriore riconoscimento anche per Puglia e Basilicata. Tra i comuni coinvolti nella BAT ci sono anche Canosa e Barletta firmatari della candidatura a gennaio 2023 e che arricchiscono un patrimonio importante sul territorio del nord barese considerata anche la presenza di Castel del Monte. La via Appia transita anche nel cuore del Parco dell’Alta Murgia nei pressi di Altamura e Gravina per un progetto che, a detta del Ministero della Cultura, non è un punto di arrivo ma decisamente un punto di partenza per la valorizzazione di una strada che potrà diventare sempre più percorso turistico e volano di sviluppo socio economico. Mercoledì prossimo la celebrazione ufficiale in Italia del riconoscimento.

Il tracciato della Regina Viarum, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi. Obiettivo era la connessione verso la Grecia e l’Oriente. L’Appia iniziava a Porta Capena, nei pressi del Circo Massimo, e proseguiva fino a destinazione secondo un percorso lineare e agevole che Traiano, successivamente, modificò parzialmente. La strada era larga circa 4,10 m, una misura che rendeva facile la circolazione nei due sensi, il tracciato era affiancato da marciapiedi laterali. Sul percorso stazioni di posta, alberghi, osterie, piccoli impianti termali e servizi per i viaggiatori.

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