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Voto di scambio a Bari, il procuratore Giannella in Commissione parlamentare: “Fenomeno antico”. Segretata la risposta alla domanda del sen. Gasparri (FI)

Il voto di scambio a Bari è un “fenomeno antico”. Lo ha detto il Procuratore aggiunto di Bari Francesco Giannella, coordinatore della DDA barese, ascoltato in Commissione parlamentare Antimafia sul fenomeno delle mafie in Puglia, ed in particolare nel capoluogo di regione. L’audizione è stata chiesta dal centrodestra. Diversi gli aspetti sottolineati da Giannella e con focus sull’inchiesta “Codice Interno” che ha svelato i rapporti tra mafia e politica alle elezioni comunali di Bari del 2019. Per il Procuratore aggiunto il fenomeno del voto di scambio è trasversale, e soprattutto incontra la disponibilità dei cittadini di ogni status sociale, pronti ad accettare soldi per il proprio voto.

Giannella ha prima risposto ad una domanda del senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, ex consigliere comunale di Bari, relativa proprio allo scenario emerso dall’inchiesta Codice Interno. Poi è stata la volta del senatore Maurizio Gasparri di Forza Italia, con una richiesta di chiarimento specifica: spiegare le ragioni per le quali non hanno avuto un seguito giudiziario le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nicola De Santis, ex autista della partecipata Amtab, che accusava l’ex sindaco e attuale candidato alla presidenza della Regione, Antonio Decaro, di un presunto incontro pre elettorale nel 2009 con il esponenti del clan di Japigia. Accusa archiviata dalle indagini nonostante De Santis fosse ritenuto credibile come collaboratore di giustizia, ha sottolineato Gasparri. Giannella ha chiesto che la sua risposta fosse segretata.

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