Ergastolo confermato per Cristoforo Aghilar, l’uomo di 41 anni reo confesso dell’omicidio di una donna di 53 anni, l’ex suocera Filomena Bruno. Il fatto accadde in via Diaz, ad Orta Nova, il 28 ottobre del 2019, quando Aghilar, evadendo i domiciliari ai quali era ristretto, ferì mortalmente con alcune coltellate la donna. Un delitto efferato, per l’accusa pianificato e con l’aggravante dello stalking per l’uomo. Filomena Bruno, infatti, prima della sua morte fu perseguitata da Aghilar, che già due giorni prima del femminicidio provò ad ucciderla senza riuscirci. In quell’occasione Aghilar era armato di pistola e con Filomena Bruno vi era il fratello, Antonio. Ergastolo richiesto in primo grado e confermato in Appello. Ora la sentenza definitiva, sancita dalla Cassazione in seguito al ricorso presentato dall’imputato. Sentenza che conferma il carcere a vita per Cristoforo Aghilar a margine di una lunga vicenda giudiziaria che vide anche i familiari di Filomena Bruno, difesi dall’avvocato Michele Sodrio, fare causa ai Carabinieri, rei, a loro dire, di aver messo in campo misure di protezione ritenute insufficienti e non in linea con quelli previsti dalla legge del cosiddetto “Codice Rosso”. Una vicenda, quest’ultima, che, come ha spiegato il legale della famiglia Bruno, Michele Sodrio, continuerà davanti al Tribunale di Bari per il risarcimento dei danni. Aghilar, peraltro, fu tra i protagonisti della clamorosa rivolta, con fuga, dal carcere di Foggia del 9 marzo del 2020. Con lui un’altra settantina di detenuti. Fu catturato qualche mese più tardi a Minervino Murge. Ora ad attenderlo c’è la massima pena.