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Cronaca

Altre auto rubate e cannibalizzate nei pressi del fiume Ofanto, l’ennesimo scempio ambientale

L’ennesimo ritrovamento di auto rubate e cannibalizzate. L’ennesimo scempio ambientale in un’area particolarmente delicata dal punto di vista faunistico. Il Nucleo di Vigilanza Ambientale di Barletta alcuni giorni fa ha rinvenuto due carcasse d’auto, rubate e smontate, nei pressi del fiume Ofanto, in contrada San Nicola, nelle campagne barlettane. Ancora una volta ignoti hanno agito deturpando un’area classificata come zona 1 del Parco Naturale Regionale del Fiume Ofanto. Circa un mese fa il ritrovamento di altre carcasse d’auto, a poca distanza. Stessa scena a fine novembre dello scorso anno, con ben cinque auto cannibalizzate nei pressi del fiume e di un vigneto. Il Nucleo di Vigilanza Ambientale di Barletta, diretto dal responsabile Pino Cava, ha segnalato la presenza dei veicoli tramite pec a carabinieri, polizia locale, Prefettura e Provincia BAT, affinché vengano rimossi quanto prima, insieme ai vari pezzi smontati e abbandonati. Come sempre accade in queste circostanze l’olio motore e altri liquidi meccanici si sono sversati nei terreni, in parte coltivati e in parte abitati da animali protetti e in pericolo di estinzione come la lontra, esemplare che abita l’area del fiume Ofanto. Un fenomeno criminale di tipo predatorio, quello dei furti d’auto, che inevitabilmente si ripercuote anche sull’ambiente con il rischio di compromettere gli habitat più delicati della BAT. L’ennesima dimostrazione di quanto bisogna ancora lavorare per togliere quella famosa etichetta di provincia al primo posto in Italia per furti d’auto.

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