Cronaca

Anziana morta dopo il rogo nella Marina di Pulsano, il piromane 67enne resta in carcere

Deve restare in carcere il 67enne responsabile dell’incendio nella Marina di Pulsano che il 30 luglio scorso è costato la vita all’86enne originaria di Andria Rita Fasanella, oltre ad aver provocato ingenti danni ad abitazioni, strutture ricettive, e mandato in fumo 50 ettari di macchia boschiva. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame, rigettando la richiesta di scarcerazione presentata dal legale dell’indagato. Pasquale Tomai Pitinca è accusato di incendio doloso e della morte della donna come conseguenza del rogo. Per il giudice l’uomo aveva agito con «condotta cosciente e volontaria», dando «intenzionalmente alle fiamme un terreno incolto» e «determinandosi a farsi giustizia, nell’immediato, da sé». Il legale del 67enne sostiene, invece, che una parte della responsabilità dei danni provocati dall’incendio sarebbe da imputare ai vigili del fuoco che avrebbero concluso le attività credendo «erroneamente» che «l’incendio si fosse estinto». Per questa ragione, secondo la difesa il nesso tra la morte dell’anziana e l’evento incendiario sarebbe venuto meno. Una rilettura dei fatti di quel tragico giorno che non ha convinto il Riesame. Il 67enne è stato individuato grazie ai filmati delle telecamere di video sorveglianza di un’abitazione privata. Rintracciato e interrogato dai carabinieri, aveva ammesso le proprie responsabilità, spiegando che le sue intenzioni erano quelle di ripulire il terreno dalle erbacce, non immaginando le conseguenze. Il suo avvocato ha anche aggiunto che il suo assistito, nel corso del rogo, avrebbe collaborato per spegnere le fiamme. Le ipotesi di reato che gravano sul 67enne si sono appesantite dopo che l’86enne ha perso la vita, il primo agosto, nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Il suo legale ora attenderà le motivazioni del Riesame per poi, eventualmente, impugnare la decisione in Cassazione.

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