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Cronaca

Auto cannibalizzate e olio sversato nei terreni dell’Ofanto: l’allarme ambientale dopo il ritrovamento di 5 vetture

Il recente ritrovamento di cinque carcasse d’auto, rubate e cannibalizzate, nei pressi del fiume Ofanto preoccupa, e non poco, anche a livello ambientale. Come se non bastasse il triste e annoso fenomeno dei furti d’auto nella BAT, i danni rischiano di ripercuotersi anche sulla natura del territorio stesso, per esempio a causa dell’olio delle auto cannibalizzate sversato nei terreni. Le vetture, infatti, sono state rinvenute dal Nucleo di Vigilanza Ambientale di Barletta vicine tra loro e in un tratto di campagna in cui ci sono terreni coltivati ed il fiume Ofanto. Siamo a poca distanza dall’uscita Canne della Battaglia della strada statale 16 bis, nel parco naturale regionale dell’Ofanto. Il Nucleo di Vigilanza Ambientale ha segnalato le vetture cannibalizzate alla Polizia Locale di Barletta, alla Prefettura BAT e alla Provincia. Attorno ad esse ci sono pezzi d’auto abbandonati e purtroppo, come detto, anche olio versato nel terreno. Un vero e proprio danno per l’ambiente, secondo Pino Cava, responsabile del Nucleo barlettano, il quale ha anche segnalato la presenza delle lontre sulle sponde del fiume Ofanto, animale in pericolo di estinzione. Basti pensare che, secondo le stime di un censimento pubblicato quest’anno dal Wwf, in Italia ci sarebbero tra gli 800 e i mille esemplari, anche se mancherebbero stime più precise. Il rapporto dell’organizzazione internazionale, infatti, non cita nemmeno la Puglia come zona in cui proliferano lontre. Eppure l’Ofanto ne ospita alcuni esemplari, come si evince dalle foto scattate sulle rive del fiume dal Nucleo di Vigilanza Ambientale. Una criminalità sempre spietata sui furti d’auto, soprattutto nella BAT (con il suo triste primato italiano), e che rischia anche di compromettere gli habitat del territorio. Zone nascoste tra la natura e che in orario notturno sono lo spazio ideale per l’attività dei malviventi.

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