L’auto distrutta dai vandali veniva usata da un padre per accompagnare il figlio disabile a fare terapia. Una notizia che rende ancora più avvilente il brutto episodio avvenuto, la notte di Capodanno, a Molfetta. L’assalto, ad opera di alcuni giovani incappucciati, di una Renault Clio, parcheggiata in piazza Vittorio Emanuele, ribaltata sull’asfalto e bersagliata da un fitto lancio di petardi.
Un gesto, già di per sé deplorevole, aggravato dal fatto che, in base a quanto emerso, avrebbe arrecato un danno importante ad un genitore che si prende cura quotidianamente del figlio disabile, accompagnandolo dal personale sanitario per svolgere le sue terapie.
La vicenda è finita alla ribalta delle cronache nazionali, la mattina del primo gennaio, a seguito di alcuni video, girati con dei telefonini e diventati in poco tempo virali sul web. Dai filmati in questione è possibile notare chiaramente un gruppo di ragazzi, tutti con i volti coperti dai cappucci di felpe e giubbotti, ribaltare a braccia una vettura e poi far esplodere petardi all’interno ed all’esterno dell’abitacolo.
Un atto di devastazione collettiva compiuto con il solo scopo di festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Nelle ore successive all’episodio, il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, attraverso un post pubblicato su Facebook, aveva comunicato che gran parte degli autori del gesto, giovani di età compresa tra i 16 ed i 25 anni, erano stati indentificati e segnalati alla Procura di Trani e al Tribunale per i Minorenni di Bari. Sempre il primo cittadino è poi dovuto intervenire nuovamente sui social per smentire una notizia, circolata nelle ore successive al fatto, circa il pagamento per la rimozione dell’auto vandalizzata a carico dell’ignaro proprietario. Una circostanza assolutamente esclusa dal sindaco Minervini, che ha sottolineato che nulla è stato richiesto ai proprietari della vettura da parte della ditta che ha rimosso il mezzo dalla piazza.