Voleva vendicare la disabilità del figlio che, secondo lui, era stata causata da un infermiere dell’ospedale di Trani il quale, durante l’esame dell’amniocentesi sulla moglie incinta, dieci anni fa, aveva iniettato un farmaco sperimentale. Per tutto questo tempo un contadino 50enne di Andria, ma residente da tempo con la famiglia a Canosa di Puglia, avrebbe cercato quell’infermiere e, credendo averlo trovato, lo ha accoltellato. E’ uno dei particolari che emergono sulla vicenda relativa al ferimento di un agricoltore 54enne di Canosa avvenuto sabato all’alba in via Barletta nei pressi del PTA della città. Secondo gli investigatori si tratta però di uno scambio di persona.
L’aggressore, convintosi che il 54enne fosse l’infermiere, dopo averne studiato i movimenti e averlo seguito nel garage dove la vittima stava facendo la manutenzione ad un trattore, lo avrebbe accoltellato dicendogli che quelle coltellate erano per suo figlio, per poi scappare e tentare di nascondersi in campagna. Il 50enne è stato però identificato in pochissime ore dai poliziotti del commissariato di Canosa grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, in quanto già noto per vecchi precedenti penali per stalking, minacce e una aggressione con un coltello. E’ stato rintracciato già nella mattinata di sabato e sottoposto a fermo, dove aver confessato ed aggiunto diversi particolari alla vicenda raccontando storia e movente. L’uomo, durante l’interrogatorio, ha anche indicato il luogo dove aveva nascosto il coltello utilizzato per il tentato omicidio, rinvenuto nel terreno di sua proprietà con la lama ancora sporca di sangue, dove lui stesso si era nascosto dopo essere fuggito in auto.
La vittima, sottoposta a un delicato intervento chirurgico perché uno dei due colpi ha perforato il polmone, si trova tuttora ricoverata nell’ospedale di Foggia ma è cosciente e non in pericolo di vita. Ha già parlato con gli investigatori, riuscendo a riconoscere in foto il suo aggressore e confermando di non averlo mai visto prima di allora.