Cronaca

BARI | Depistaggio indagini per corruzione sui magistrati tranesi, l’ex capo dei Carabinieri del Noe interrogato dal Gip

Ha risposto a tutte le domande del giudice, fornendo la sua versione dei fatti, il tenente colonnello dei Carabinieri Angelo Colacicco, agli arresti domiciliari dal 18 marzo scorso con le accuse di calunnia e depistaggio.

L’ex comandante del Noe di Bari è stato sottoposto ieri ad interrogatorio di garanzia davanti al gip della Procura di Potenza, assistito dal suo legale Francesco Ruggiero.

Ascoltato per circa tre ore, l’indagato ha risposto punto per punto alle contestazioni che gli sono state mosse dal giudice. Due i reati ipotizzati a suo carico, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla magistratura potentina. Il più grave, quello di aver depistato le indagini, condotte dai Carabinieri che, nel gennaio 2019, portarono all’arresto, su ordine della Procura di Lecce,  di Antonio Savasta e Michele Nardi, rispettivamente ex pm ed ex giudice della Procura di Trani, entrambi accusati e condannati per fatti di corruzione.

Colacicco, sempre secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe cioè avuto un comportamento reticente in relazione ad alcune vicende accadute al Palazzo di Giustizia tranese,  e scoperte durante le indagini seguite dal Noe.

Il tenente colonello è chiamato a rispondere anche di calunnia, nei confronti della pm leccese Roberta Licci: in una relazione da lui redatta e poi consegnata ai vertici dell’Arma, Colacicco avrebbe infatti accusato il pubblico ministero di averlo intimorito e minacciato nel corso di un esame testimoniale.

Forte della sua posizione di comando, l’ex comandante del Noe avrebbe infine anche contattato alcuni militari, colleghi di grado inferiore al suo, nel tentativo di convincerli a rendere dichiarazioni false, davanti all’autorità giudiziaria.

Al termine dell’interrogatorio, l’avvocato dell’indagato non ha presentato istanza di revoca della misura cautelare, riservandosi di fare ricorso al Tribunale del Riesame.

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