Cronaca

Bari, sigilli al “tesoro” dei fratelli Antro: sequestrati beni per 35 milioni di euro

Ville di lusso, appartamenti, compendi aziendali, attività di ristorazione e rapporti finanziari: è un patrimonio da circa 35 milioni di euro quello sequestrato dalla Guardia di Finanza a due fratelli, Alviero ed Erasmo Antro, imprenditori edili baresi. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale del capoluogo, sezione Misure di Prevenzione, su richiesta del Procuratore Roberto Rossi, e della PM Silvia Curione.

Si tratta dell’epilogo di una vicenda giudiziaria cominciata nel 2012, quando vennero sottoposte a sequestro alcune società, operanti nel settore dell’edilizia, nell’orbita imprenditoriale dei due fratelli, interessati negli anni da numerosi procedimenti penali per truffa, falso, abusivismo edilizio, corruzione e bancarotta, che si sono conclusi, in molti casi, con sentenza di non doversi procedere per prescrizione dei reati. Tra i diversi procedimenti, quello relativo alla truffa ai danni della Provincia di Bari per il presunto pagamento di 20 milioni di euro per lavori mai eseguiti, anche questo conclusosi con la prescrizione.

Prescrizione che, tuttavia, non ha salvato i due imprenditori dal sequestro delle loro ricchezze, accumulate, in base a quanto emerso a seguito degli accertamenti patrimoniali eseguiti dalle Fiamme Gialle, proprio attraverso le attività illecite. Gli inquirenti hanno cioè ritenuto che la capacità reddituale lecita degli Antro, e dei loro familiari, non fosse tale da giustificare l’acquisto di numerosi immobili di pregio.

Tra quelli finiti sotto sequestro, figurano appartamenti a Cortina d’Ampezzo, Milano e Bari, due ville a Porto Rotondo e Ostuni-Rosa Marina. Compendi aziendali a Roma e in Sardegna, Emilia Romagna e Puglia, oltre a bar, ristoranti e rapporti finanziari intestati, come molti altri beni, a dei prestanome.

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