Si terrà domani, mercoledì 26 aprile, l’autopsia sul cadavere in decomposizione trovato a Margherita di Savoia, su una scogliera di Porto Canale domenica mattina. Il corpo, dopo i primi accertamenti effettuati dal medico legale dell’istituto di medicina legale di Foggia, è stato trasferito nel cimitero di Barletta, conservato in una cella frigorifera dell’obitorio, in attesa dell’esame autoptico. Sul rinvenimento restano molti gli interrogativi, alcuni dei quali legati al foro trovato sul cranio. Una ferita d’arma da fuoco? Un colpo alla testa? Le risposte potrebbero arrivare proprio dall’autopsia di domani. Si cercano risposte anche sull’identità dell’uomo del mistero, alto un metro e 70, rinvenuto per caso da un gruppo di giovani in una normale domenica d’aprile. Nessun documento tra i brandelli che indossava. Gli esami proveranno a dare un volto al cadavere con il rilevamento di impronte digitali e l’incrocio dei dati con i profili delle persone scomparse nel recente passato. Al momento del ritrovamento non è stato nemmeno possibile stabilirne l’età. L’unica certezza è che l’uomo, portato dalle correnti marine sulle coste di Margherita, è morto diversi mesi fa considerato lo stato avanzato di decomposizione. Un omicidio? Una vittima di lupara bianca? Un caso di suicidio? Oppure una morte accidentale dovuta ad una caduta che gli ha fatto battere violentemente la testa? Tra le varie piste c’è anche quella di un migrante vittima di naufragio. Solo ipotesi, poche certezze. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Barletta, coordinati dalla Procura.
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