Tiravano su un filo fatto scendere da una stanza detentiva del carcere di Turi, che affaccia sulla libera via, a cui i complici dall’esterno avevano attaccato un pacco contenente droga (hashish e cocaina) e telefonini. I poliziotti hanno sequestrato la merce dopo che il pacco si era impigliato mentre veniva tirato su, “come facevano una volta le nostre nonne con la spesa depositata in un cestino”, spiega il SAPPE che ringrazia gli agenti del carcere di Turi. Ormai il sequestro in quantità industriali di tale materiale proibito non fa più notizia da quando i droni sorvolano ininterrottamente ed indisturbati, ma le modalità di questo sequestro, mette in evidenza, spiega il sindacato, la strafottenza dei criminali che ormai si sentono i padroni assoluti, approfittando della carenza di organico in cui si trova la storica struttura penitenziaria.
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