Terreni, aziende agricole, un autoparco e diverse proprietà immobiliari, tra le quali il cosiddetto “Castello”, considerato il simbolo del suo potere criminale. Un impero del valore di decine di milioni di euro quello confiscato dai Carabinieri all’imprenditore andriese Giuseppe Magno, di 59 anni, attualmente detenuto nel carcere di Bari.
Un tesoro accumulato, in base a quanto emerso nel corso dell’indagini, grazie alle diverse attività illecite gestite dal pregiudicato, in particolare le rapine ai mezzi portavalori e gli assalti ai bancomat.
Il provvedimento definitivo è scattato, su ordine della terza sezione penale del Tribunale di Bari, a quasi due anni da un primo sequestro dei beni, avvenuto nel maggio 2021, dopo l’arresto dell’uomo, catturato nell’aprile 2020 al termine di una lunga latitanza.
Gli accertamenti patrimoniali avviati dalla Procura di Trani, hanno permesso di risalire all’ingente patrimonio riconducibile all’imprenditore e ai suoi familiari, messo insieme in circa 30 anni di carriera criminale. Il primo arresto dell’uomo risale addirittura al 1988, per furto d’auto. Da allora sarebbe cominciata la scalata al mondo della malavita, che lo avrebbe portato a conquistarsi l’appellativo di “re degli assalti ai portavalori”.
Tra i beni oggetto del provvedimento di confisca si contano 119 terreni (per una estensione di oltre 530 ettari), 3 aziende agricole, diverse disponibilità finanziarie, 23 veicoli (compresa una Porsche Panamera) e 29 immobili. Tra questi, appartamenti, ville, locali commerciali e capannoni industriali. Pezzi particolarmente pregiati del suo patrimonio, un grande autoparco in via Canosa, ad Andria, ed una imponente abitazione residenziale, il cosiddetto “Castello”, simbolo della caratura criminale del pregiudicato.
Un impero del valore complessivo di circa 80 milioni di euro.