Cronaca

Giro di prostituzione minorile a Bari: prime ammissioni negli interrogatori di garanzia, concessi domiciliari ad un’indagata

Avrebbe ammesso di aver avuto “rapporto sessuali consenzienti e non a pagamento” con due sedicenni, respingendo però al contempo l’accusa di avere organizzato, gestito e sfruttato il giro di prostituzione minorile venuto a galla con la maxi-operazione effettuata lunedì dalla Squadra Mobile del capoluogo pugliese.

Si è difeso così Nicola Basile, uno dei sei arrestati, davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Ronzino durante l’interrogatorio di garanzia. Il 25enne barese, difeso dall’avvocato Marco Vignola, avrebbe ammesso anche di avere passato il numero di cellulare della sedicenne sua amica ad un 55enne che con lui giocava a poker allo scopo di favorirne un incontro che avrebbe fruttato alla giovane o a chi gestiva il giro di prostituzione tra i 400 e i 500 euro. Basile, fra l’altro, è indagato a Nuoro per una vicenda legata alle truffe online relative alla clonazione di carte di credito. Il suo avvocato si è riservato di depositare un’istanza di attenuazione della misura.

Il gip Ronzino ha concesso invece gli arresti domiciliari ad Antonella Albanese, la più giovane delle quattro donne baresi finite lunedì in carcere assieme a Marilena Lopez, Federica Devito, Elisabetta Manzari. Difesa dall’avvocato Nicola Lerario, nell’interrogatorio di garanzia la Albanese avrebbe “ammesso gli addebiti contestati in merito all’introduzione nell’attività di prostituzione” di una delle 16enni coinvolte.

Ieri, intanto, si sono svolti gli interrogatori di garanzia anche delle altre persone in carcere. Nei prossimi giorni saranno ascoltati i tre clienti coinvolti nella triste vicenda, oltre al titolare di una delle strutture in cui si svolgevano abitualmente gli incontri.

Nelle carte dell’inchiesta, infine, vengono citati inoltre diversi personaggi più o meno noti nel capoluogo e nell’hinterland, fra cui ristoratori, albergatori e manager. Persone non indagate, ma che erano a conoscenza di quanto accadeva nel quadrilatero della cosiddetta “Bari bene”. Qualcuno avrebbe perfino usufruito delle prestazioni sessuali di giovani donne, maggiorenni e, per tale motivo non è finito nella rete degli investigatori.

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