Cronaca

Il giallo del contadino trovato morto nelle campagne di Bitonto, oggi l’autopsia: si indaga per omicidio

È in programma oggi l’autopsia sul corpo di Arcangelo Barbone, il contadino di 53 anni, residente a Modugno, trovato senza vita lo scorso 27 agosto nelle campagne di Bitonto.

L’esame autoptico, affidato alla dottoressa Maricla Marrone, dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, dovrà chiarire le cause della morte dell’uomo, che resta ancora avvolta nel mistero.

Punto di partenza, le due ferite che la vittima aveva alla testa al momento del ritrovamento: una profonda nella zona fronto-parietale del capo, ed un’altra più piccola sul lato sinistro, e che potrebbero essere state provocate da colpi sferrati con un corpo contundente. Ipotesi questa tuttora al vaglio degli inquirenti, che non escludono possa essersi trattato di un omicidio. Si ipotizza anche che l’uomo sia stato colpito in un luogo diverso da quello del ritrovamento, per poi essere trasportato nei pressi della ditta di frutta e verdura presso la quale lavorava.

A trovare il 53enne, riverso a terra accanto alla bici elettrica che usava per gli spostamenti, sono stati i titolari dell’azienda, che hanno raccontato di aver tentato di soccorrerlo, spostandolo sul ciglio opposto della strada e fasciandogli la testa con una maglietta. All’arrivo degli operatori del 118, il contadino era già morto. Nei pressi del luogo del ritrovamento è stata rinvenuta anche una pistola, ma l’arma non sarebbe collegata ai fatti in questione.  

Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta, coordinata dal PM della Procura di Bari, Baldo Pisani. Si procede per omicidio a carico di ignoti. Le indagini sono affidate agli agenti del Commissariato di Bitonto e della Squadra Mobile del capoluogo, che stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della vittima. Divorziato e padre di due figli, l’uomo è stato descritto dai suoi familiari come una persona mite e dedita al lavoro, benvoluta da tutti. Numerosi i messaggi di cordoglio per il contadino, pubblicati sui social, accompagnati dalla richiesta che venga fatta giustizia.

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