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Anche il teatro Astra lascia il posto ad una palazzina: la cultura ad Andria perde la sua ultima prospettiva

Del cinema teatro Astra di Andria non resterà che il portale di ingresso di Corso Cavour, unico elemento di valore storico per quello che per anni ha rappresentato il principale luogo di arte, cultura e divertimento della città di Andria. Al posto del teatro nascerà a breve una palazzina residenziale: la notizia si è diffusa durante le festività quando gli andriesi, pur travolti dalla frenetica corsa al regalo natalizio o semplicemente passeggiando per una delle poche strade pedonali della città, hanno visto comparire un cartello che annuncia la nuova destinazione di quell’immobile. Tra i diversi attuali proprietari non è mancata l’opportunità di valutare l’idea di mantenere un teatro in quel luogo così centrale nel tessuto urbano cittadino ma alla fine è prevalsa l’opportunità più semplice da cogliere. D’altronde anche l’amministrazione comunale non ha trovato modo di dare seguito agli indirizzi dati per procedere all’acquisto: nel gennaio 2018, poco prima della sua caduta, l’amministrazione Giorgino aveva coltivato l’ipotesi dell’acquisizione, fatto che sembrò concretizzarsi a dicembre del 2019 quando i commissari straordinari avevano pubblicato una determina della dottoressa Grandolfo, redatta con i poteri del consiglio comunale, di manifestazione di interesse all’acquisto che si sarebbe dovuta avvalere di un finanziamento regionale. Nessuno però è riuscito a far effettuare una valutazione dell’immobile. E nei decenni precedenti tante erano state le trattative aperte, ma mai chiuse, per poter inserire nel patrimonio cittadino quella struttura. Su cui si era spesa, raccogliendo ben 14mila firme, anche una associazione denominata “Amici del teatro Astra”. Così dopo l’ex cinema Cuomo di via Gioacchino Poli, l’ex cinema nuovo allora situato tra Via Regina Margherita e Viale Crispi, anche il cinema teatro Astra è destinato a lasciare il posto ad una palazzina. Con qualche rammarico, anche se probabilmente gli spazi, le vie di fuga, gli ingressi di strumentazioni e scenografie, sarebbero stati difficili da realizzare in una situazione urbanistica come quella attuale e con le normative più recenti da rispettare. Forse si sarebbe potuto realizzare un nuovo teatro, molto più limitato dal punto di vista della capienza e anche in quel caso l’unica parte che sarebbe rimasta invariata è l’ingresso tra i civici 98 e 104 di Corso Cavour, risalenti al 1942. Per il resto, la struttura risale al 1970 e non ha ricevuto nessun vincolo storico. Lì dove si sono principalmente proiettati film, ma che è stato anche luogo di avvenimenti politici, di grandi esibizioni dal vivo, che è stato per anni il palco naturale per il teatro andriese e in particolare per quello in andriese della compagnia teatro Alfa, sorgeranno presto appartamenti e negozi. Sarà appena il caso di cominciare ad immaginare un luogo nuovo, adatto alle esigenze di questo tempo, per far sorgere un vero teatro comunale ad Andria perché ora che manca persino una prospettiva su un elemento necessario come il teatro si può a buon titolo parlare di una comunità lasciata nell’abbandono e nel degrado.

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