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Cronaca

La Polizia arresta 20 persone per sfruttamento della prostituzione di giovani rumene: “Le vittime manipolate e ridotte in schiavitù”

Adescavano le vittime nei loro paesi d’origine con l’illusione di una vita migliore lontane da casa. Poi, una volta ottenuta la loro fiducia e stabilito un contatto, ne manipolavano i sentimenti sino a ridurle in schiavitù. E’ il quadro ricostruito dalla polizia di Bari che questa mattina ha arrestato 20 persone indagate per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione in danno di giovani donne provenienti dalla Romania. Il gruppo seguiva uno schema delittuoso ben collaudato, conosciuto con il nome di “Lover boy”. Gli indagati avrebbero sfruttato la condizione di particolare fragilità delle donne per spingerle a raggiungerli in Italia, vincolarle emotivamente e sottoporle a vessazioni spacciate per “prove d’amore” fino ad esercitare il totale controllo psicologico sulle vittime ed avviarle alla prostituzione, di cui gestivano per intero i guadagni. L’associazione criminale, composta da cittadini rumeni, si sarebbe avvalsa dell’aiuto di alcuni soggetti gravitanti nella delinquenza barese per ricevere assistenza logistica ed operativa, accompagnare le donne sui luoghi deputati alla prostituzione ed assicurare loro un alloggio da cui non avrebbero avuto alcuna possibilità di allontanarsi. Non è mancato il supporto di alcune donne, compagne dei membri dell’associazione, che avrebbero contribuito a segregare e sorvegliare le vittime, sottoposte anche ad un rigido controllo delle comunicazioni effettuate via cellulare. A marzo del 2017 un episodio inquietante ricostruito dalla polizia: una delle giovani vittime viene travolta da un’auto riportando una grave frattura alla gamba sinistra solo per aver provato a sottrarsi allo sfruttamento. Un’aggressione che secondo le attività d’indagine si sarebbe concretizzata su iniziativa del leader della banda conosciuto dalle vittime con il soprannome “Il principe”. Secondo le prime stime, il giro di prostituzione alimentato dal gruppo criminale, generava un flusso di denaro di circa 3 milioni di euro all’anno. Dei 20 indagati, 12 sono stati condotti in carcere e 5 sottoposti agli arresti domiciliari, proseguono le ricerche di altri tre membri dell’associazione, irreperibili sul Territorio Nazionale.

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