Ci sono cittadini che prendono le loro buste dalle vetture e le buttano nei bidoni dell’indifferenziata come è consentito fare. Ma ci sono anche tanti altri che arrivano in quel punto e scaricano rifiuti di ogni genere, ingombranti, plastiche, mobili, materassi e molto spesso anche rifiuti altamente pericolosi. Ed il tappeto di inciviltà si propaga inevitabilmente ai terreni vicini creando un vero e proprio ricettacolo di rifiuti sotto i meravigliosi ulivi che caratterizzano questa zona agricola di pregio della città di Andria. Siamo, infatti, in contrada Lama di Carro uno dei pochi punti nelle campagne andriesi dove ci sono dei bidoni per strada sin dall’inizio della raccolta differenziata porta a porta in città. La segnalazione arriva direttamente da residenti e proprietari dei terreni. Ma a denunciare lo scempio che si realizza sotto i pregiati alberi di ulivo ad Andria è anche la Coldiretti Puglia che parla di una “crescente emergenza in regione con il rischio di incendi che aumenta anche a causa dei rifiuti abbandonati”. La Puglia è, infatti, al secondo posto della classifica nazionale dei reati ambientali a causa dello sversamento nelle campagne di rifiuti di ogni genere come ricorda Coldiretti.
E la testimonianza arriva plasticamente da quanto accade ogni giorno in una delle strade più frequentate dell’agro andriese e cioè Lama di Carro. Naturalmente non è l’unica situazione di degrado per cui già negli scorsi mesi l’amministrazione comunale si è mossa con l’installazione di fototrappole che hanno prodotto decine di multe in pochissimo tempo. Ma la soluzione, visto il continuo andirivieni di cittadini che lasciano anche rifiuti altamente pericolosi, probabilmente non può essere solo quella delle fototrappole. E su questo sono allo studio delle ipotesi ben più drastiche. Resta comunque la necessità di pulire, con una pulizia straordinaria che aumenta i costi per tutti i cittadini, per non lasciare in bella vista questa discarica a cielo aperto e soprattutto per non intaccare la qualità di olive e frutta che magari torneranno poi sulle tavole di chi ha abbandonato quegli stessi rifiuti e non vuole proprio adeguarsi alla necessità di rispettare poche e basilari regole per lo smaltimento. Ma questa è un’altra storia.